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Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria non sempre viene accettato di buon grado dai bimbi, per motivi diversi.

C’è chi mal sopporta il cambiamento degli orari, chi non ne vuole sentire di imparare a leggere e scrivere. Altri, come Aurora, mia figlia, trovano inconcepibile stare seduti per molto tempo. Non avete idea di quanta pazienza ci sia voluta per farle fare i compiti scritti.

E, soprattutto, per molti bimbi diventa complicato rapportarsi con nuove materie che fino a quel momento avevano beatamente ignorato. Probabilmente molti di loro non capiranno l’importanza di imparare cose così lontane dalla loro quotidianità. E in base alla mia esperienza personale, posso affermare che anche qualche genitore può pensarla allo stesso modo.

Ecco perché oggi ho voluto proprio prendere come soggetto del mio articolo le materie della scuola primaria. Insieme vedremo non solo quali sono, ma anche gli obiettivi che tramite esse si vogliono perseguire.

In tal modo potremmo capire e spiegare ai nostri figli il perché sia importante studiarle senza girarci troppo intorno.

Le materie della scuola primaria: cosa si studia alle elementari

I bambini, soprattutto i più timidi e insicuri, possono trovare grandi difficoltà ad approcciarsi con la scuola primaria. Cambiano le insegnanti, l’ambiente, i compagni di classe. Cambiano anche gli orari, la routine fino a quel momento seguita. E bisogna imparare a confrontarsi con una disciplina meno permissiva.

E come se tutto questo non bastasse ecco che arrivano le materie da studiare. Immaginate cosa significa per i bambini rapportarsi con argomenti che fino a quel momento non hanno mai preso in considerazione o lo hanno fatto solamente in veste giocosa.

Il ruolo che rivestono gli insegnanti della primaria è quindi molto delicato. Il loro lavoro non si limita a introdurre nuove nozioni tenendo in considerazione il potenziale di ciascun bambino. La prima cosa che sono chiamati a fare, se vogliono stabilire un buon rapporto con i loro alunni, è quella di creare un ambiente che li rassicuri e li metta a proprio agio. Solo una volta fatto questo potranno cominciare a delineare il percorso scolastico che i bimbi dovranno affrontare. Portare in classe empatia e serenità è il primo passo da fare per aiutare i più piccini a imparare.

I primi passi del bambino: imparare a scrivere e leggere

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Rispetto al passato oggi i bambini arrivano in prima elementare avvantaggiati. Nella scuola dell’infanzia, infatti, cominciano ad approcciarsi a lettere e numeri. Ma, soprattutto, imparano a prendere confidenza con gli strumenti che saranno loro utili nella scuola primaria. Parlo di tutto ciò che può servire per scrivere e disegnare.

Certo, questo non significa che tutti i bimbi che entrano alle elementari siano pronti a scrivere e leggere. Aurora, per esempio, sapeva già leggere qualcosina prima ancora di entrare in prima. Eppure imparare a scrivere le è costato tanto. Tutti quei segni così precisi, che dovevano per forza stare in determinati spazi la soffocavano. Da ribelle quale era faceva le lettere come voleva lei, occupando tutta la pagina. C’è voluto un lavoro sinergico tra noi e i suoi insegnanti per farle compiere quei primi passi che le hanno permesso di migliorare.

Prendere una confidenza sempre maggiore con le lettere e i numeri è fondamentale per gli alunni del primo anno delle elementari. Lettura e scrittura sono, infatti, basilari per lo studio di tutte le materie che caratterizzeranno il loro percorso scolastico.

Le materie della scuola primaria stabilite dal DM 254 del 2012

Nel DM 254 del 2012 vengono stabilite quante e quali materie vengono insegnate nella scuola primaria. Sono in tutto dieci alle quali si aggiunge l’insegnamento della religione cattolica per chi intende avvalersene. Tra esse troviamo: italiano, matematica, scienze, storia, geografia, musica, arte e immagine, educazione fisica, tecnologia, inglese, educazione civica e, per l’appunto, religione cattolica.

I bambini potrebbero scoraggiarsi davanti all’impegno che richiedono. Potrebbero trovare difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione che servono per apprendere i nuovi concetti che introducono. Ecco perché è importante la vicinanza discreta di noi genitori specialmente durante il primo anno di scuola.

È necessario mantenere aperto il dialogo con i loro insegnanti per capire come aiutare i nostri figli a percorrere la giusta strada. E affiancare i nostri bambini quando fanno i compiti a casa, senza però soffocarli.

Ma attenzione: affiancare non significa sostituirsi a loro o stargli col fiato sul collo. Sarebbe dannoso e minerebbe la loro autostima. Invece aiutiamo i nostri piccolini a trovare il metodo di studio più adatto al loro modo di essere e di fare. Cerchiamo di trovare degli escamotage per favorire la loro attenzione. E, soprattutto, festeggiamo insieme a loro ogni piccolo progresso, in maniera da farli sentire soddisfatti di sé e felici.

Quali sono gli obiettivi delle materie della scuola primaria

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Abbiamo visto le materie con le quali si dovranno raffrontare i nostri figli nei cinque anni della scuola primaria. Ora vediamo quali sono gli obiettivi specifici ai quali ciascuna di queste discipline mira, fermo restando che, di fondo, vi è sempre l’intento di far acquisire ai bambini abilità e competenze che saranno loro utili in futuro.

Sviluppare le competenze linguistiche con l’italiano

Scrivere e leggere è fondamentale per lo sviluppo delle competenze linguistiche dei bimbi. Ma l’insegnamento dell’italiano non si limita solo a questo. Leggere non vuol dire solo sapere che determinate lettere, messe in un certo ordine, creano una determinata parola. Scrivere e leggere significa comunicare. Condividere pensieri e capire concetti che possono essere sia scritti su fogli che trasmessi oralmente.

Quindi, durante le ore di italiano si imparano sicuramente tutte le leggi grammaticali, ortografiche, sintattiche e lessicali. Ma si impara anche a comprendere un testo, a interpretarlo sviluppando la creatività e la capacità di analisi critica.

La matematica: per imparare a ragionare

La matematica insegna a contare, a fare i calcoli, a riconoscere le forme geometriche e a capire le misure. Sono tutte abilità che sono fondamentali nella vita di tutti i giorni. Non bisogna credere che il fatto che oggi possiamo delegare alle macchine gran parte delle operazioni prima fatte a mano significhi che i calcoli non abbiano più valore. Non abituiamo i nostri figli a adagiarsi sulla bambagia.

Attraverso la matematica i bambini imparano a risolvere i problemi. Imparano a ragionare, sviluppano il pensiero analitico ma anche il ragionamento astratto. Imparano a collegare il pensare e il fare, cosa che gli sarà molto utile in diverse circostanze della vita.

Scienze: la materia della scuola primaria preferita dai bimbi curiosi

I bambini più curiosi, quelli che amano scoprire il perché delle cose, sicuramente saranno attratti dalle scienze. Grazie a questa materia potranno assecondare il loro naturale bisogno di esplorare. Potranno capire il mondo che li circonda grazie anche ad esperimenti e attività pratiche.

Studiando scienze i bambini imparano a sviluppare una mentalità scientifica. Imparano dunque a fare e farsi delle domande, a formulare delle ipotesi e a trarre conclusioni basate sulle evidenze.

Tecnologia: la più “moderna” tra le materie della scuola primaria

In un’epoca come la nostra, nella quale i bambini nascono con dispositivi elettronici in mano, non poteva mancare l’ora di tecnologia a scuola.

Serve a favorire lo sviluppo delle competenze digitali dei più piccoli. Ma è importante anche per prevenire fenomeni pericolosi come quelli del cyberbullismo.

Oltre a questo può essere molto utile anche per scoprire la funzione e la struttura di oggetti comuni che molto spesso si danno per scontati.

Storia e geografia: per appianare le diversità

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La geografia e la storia non servono solo per conoscere bene il nostro pianeta o avvenimenti accaduti in passato. Grazie a queste materie i bambini imparano anche a comparare l’oggi e l’ieri, a capire l’importanza delle proprie radici culturali e territoriali.

E imparano anche a capire e apprezzare il concetto di “diverso”. Studiando i territori, le popolazioni che li abitano o li hanno abitati, i bambini potranno rendersi conto che ognuno di noi è influenzato dall’ambiente dove vive. Che ogni cultura differente dalla nostra non potrà che arricchirci insegnandoci qualcosa che non sappiamo. Impareranno che tutti siamo dei diversi e, di conseguenza, che tutti siamo uguali😉.

Musica: per rilassarsi ed esternare le emozioni

Studiare la musica alle scuole elementari può rivelarsi molto piacevole soprattutto per quei bimbi che amano cantare o suonare. L’obiettivo che persegue chi insegna questa materia è proprio quello di dare una prima infarinatura del linguaggio musicale.

La musica inoltre rende più facile esternare le proprie emozioni, combattere lo stress. Può essere utilizzata proprio per dare un attimo di respiro ai bimbi. Può diventare anche complementare ad altre materie, come l’educazione fisica. Muoversi a ritmo di musica renderà gli esercizi molto più piacevoli e stimolanti.

Arte e immagine: creatività all’opera

La materia che alle elementari più si presta per stimolare la creatività dei più piccoli è l’educazione artistica. Dipingendo, scolpendo, disegnando il bambino può mettere in gioco tutta la sua fantasia.

L’educazione artistica inoltre è molto utile anche per sviluppare le abilità motorie fini e la coordinazione occhio-mano, indispensabili per scrivere.

Educazione fisica: per favorire il benessere fisico e psicologico

L’ora di educazione fisica viene solitamente accolta con gioia dai bimbi delle elementari. Il loro corpicino ha bisogno di mettersi in movimento. Stare troppo tempo seduti per la maggior parte di loro è innaturale, per mia figlia lo era di sicuro.

L’obiettivo di questa materia però non è solo quello di favorire il movimento. È importante anche per insegnare ai bambini a coordinare le diverse parti del corpo, per far capire loro l’importanza del fare squadra e, quindi, del collaborare.

E, soprattutto, questa materia è indispensabile per favorire la salute e il benessere psichico dei bimbi.

Inglese: la materia della scuola primaria che apre le porte al domani

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Ho detto tante volte che la mente dei bambini è estremamente elastica. Per loro imparare una nuova lingua è molto più facile che per noi adulti. Sono più aperti e predisposti a nuovi suoni, ad assorbire nuove parole. Fargli studiare una lingua diversa dalla propria significa stimolare le loro abilità cognitive e la loro concentrazione.

Ecco perché introdurre l’inglese fin dalle scuole elementari si rivela proficuo per il bambino.

Ricordiamo inoltre che conoscere l’inglese è fondamentale per permettere ai nostri figli di muoversi spigliatamente in questo mondo sempre più globalizzato e digitalizzato. Un bambino che avrà familiarità con l’inglese sin da piccolo diventerà un adulto al quale si apriranno diverse porte nel mondo del lavoro. Possiamo quindi affermare che far studiare l’inglese a scuola significa aiutare i bambini a costruire il loro domani.

Educazione civica: per costruire una società migliore

L’educazione civica spesso viene messa in secondo piano nelle scuole. Ad essa si dedicano molte meno ore rispetto alle altre materie, in tutti i cicli di studio. Eppure è una disciplina che può davvero fare la differenza se insegnata come si deve, anche alle elementari.

Grazie ad essa i bambini potranno capire che per vivere in una società equa e inclusiva è necessario rispettare gli altri. Insegna loro che ognuno di noi ha dei diritti ma anche dei doveri. E che ad entrambi deve essere dato il giusto peso per vivere in armonia e serenità.

Religione cattolica: materia facoltativa della scuola primaria

L’ora di religione cattolica non è obbligatoria alle elementari. Alcune scuole la sostituiscono con attività alternative con specifiche programmazioni. Atre volte, nel caso l’orario lo permetta, gli alunni che decidono di non avvalersi dell’ora di religione possono uscire anticipatamente o entrare un’ora dopo.

Ma qual è l’obiettivo principale che tale materia alle elementari persegue? Innanzitutto quello di rispondere in chiave religiosa a molte delle domande che i bimbi fanno. Durante l’ora di religione, infatti, si insegna loro a conoscere meglio la Bibbia, e quindi le fondamenta della religione cattolica. In tal modo i più piccoli imparano a rispettare ogni uomo in quanto figlio di Dio e loro fratello. Quindi possiamo tranquillamente affermare che uno degli obiettivi dell’insegnare religione a scuola è quello di promuovere l’uguaglianza e il rispetto. E questo è importantissimo, al di là di ogni Credo religioso.

Parlare con i bambini per superare il rifiuto allo studio

Le nuove materie che i bambini che arrivano alle elementari si trovano davanti possono rivelarsi una montagna per loro troppo alta da scalare. Davanti ai capricci dei vostri figli, al rifiuto di studiarle non andateci però a muso duro. Cercate di immedesimarvi in loro. Perché si comportano in questo modo? Come potete aiutarli?

Parlare con i bambini è sempre il modo migliore per capire le loro ragioni e il primo passo per risolvere i problemi. Ma sono sicura che questo lo sapete meglio di me.

Bene, amici di Cherieswood, spero di esservi stata d’aiuto in qualche maniera. Se avete bisogno ancora di qualche chiarimento scrivetemi a info@cherieeswood.com . E ricordate di seguire i nostri canali Instagram e Facebook per rimanere sempre aggiornati sulle nostre iniziative e i nostri giochi.

Per oggi vi saluto qui e vi auguro buona giornata. A presto, e un bacione ai vostri bambini.

Sonia

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