Aurora, mia figlia, è stata una bimba molto socievole sin dai suoi primi anni di vita. Ho sempre creduto che questo suo bisogno di comunicare e entrare in contatto con le persone fosse dovuto al fatto che non avesse intorno a sé una famiglia numerosa. Nel paesino dove vivevamo non conoscevamo nessuno, passava la maggior parte del tempo sola con me e il suo papà.
Il primo giorno alla Scuola dell’Infanzia per lei è stato liberatorio. Non ha versato neanche una lacrima, era felice come una Pasqua. Ha preso la mano della maestra e a malapena mi ha salutata. Ci sono rimasta anche un po’ male ☹.
Ma non per tutti i bambini è così. Ne ho visto molti attaccarsi alle gambe dei propri genitori e piangere disperati per non essere lasciati soli. Mi hanno fatto tanta tenerezza.
Per loro e per tutti voi che vi trovate ad affrontare con ansia l’inserimento alla Scuola dell’Infanzia dei vostri figli, ho messo nero su bianco alcuni semplici suggerimenti. Spero vi tranquillizzino e aiutino i vostri bimbi ad arrivare grintosi al loro primo giorno di scuola. D’altronde, come si suol dire, chi ben comincia è a metà dell’opera.
L’importanza del frequentare la Scuola dell’Infanzia
Pur non essendo obbligatorio, quasi tutti i genitori mandano i loro figli alla Scuola dell’Infanzia. Sia che si tratti di scuole pubbliche, private o paritarie, come le Case dei bambini Montessoriane, i vantaggi che i più piccoli hanno nel frequentarle sono tantissimi.
Innanzitutto, offrono ambienti strutturati dove i più piccini possono interagire con altri bambini e con gli insegnanti. In tal modo imparano i concetti di tolleranza, rispetto, collaborazione, condivisione, amicizia. Imparano anche cosa significa far parte di un gruppo, l’importanza del seguire le regole e come gestire conflitti ed emozioni.
Il trovarsi catapultati in situazioni diverse da quelle familiari li aiuterà ad esplorare lati della propria personalità che non conoscevano. Non essendoci sempre mamma e papà a portata di mano per soddisfare ogni loro bisogno imparano ad essere indipendenti.
Frequentare la Scuola dell’Infanzia sarà, inoltre, uno stimolo importante per lo sviluppo del linguaggio e delle capacità cognitive in genere. Metteranno in gioco e affineranno anche le loro abilità motorie. E non dimentichiamoci che la Scuola dell’Infanzia è propedeutica all’ingresso alla scuola primaria. Insegnerà loro come comportarsi in un contesto scolastico e fornirà competenze di base che renderanno più fluido l’apprendimento.
Quando il bambino è pronto per l’inserimento alla Scuola dell’Infanzia?
L’ingresso alla Scuola dell’Infanzia avviene normalmente intorno ai 3 anni. Anche i bimbi più piccini, di 2 anni e mezzo circa, possono frequentarla, a patto che siano pronti per farlo. Devono infatti aver già tolto il pannolino e acquisito le competenze di base per quanto riguarda il linguaggio e le attività sia fini- che grosso-motorie.
Ma non basiamoci solo sull’età anagrafica dei nostri figli per l’iscrizione. Osserviamo piuttosto i loro comportamenti. Cerchiamo di capire se sono pronti a questo grande passo e soprattutto se è loro interesse compierlo.
Voglia di socializzare
La voglia di socializzare è uno dei segnali che fa comprendere il bisogno del bambino di uscire dal guscio familiare.
Per farmi capire meglio riprendo l’esempio di mia figlia. Si capiva che Aurora aveva un gran bisogno di evadere dalle mura domestiche. Le si illuminava il viso al parco, quando vedeva gli altri bambini. Era felice quando interagiva con loro. In tal senso la Scuola dell’Infanzia è stata per lei ricca di emozioni. È lì che ha stretto le prime vere amicizie. Ed è bello vedere che sono sopravvissute al tempo e ancora oggi sono importanti punti di riferimento nei momenti no.
Interesse per l’apprendimento
Altra cosa che può farvi pensare che il bambino sia pronto per la Scuola dell’Infanzia è l’interesse per l’apprendimento.
Perché l’acqua cade? Dove vanno le formiche quando entrano nei buchi? Guarda come scrivo mamma!
Quando domande o osservazioni di questo genere sono all’ordine del giorno significa che vostro figlio ha un bisogno estremo di sapere e imparare. I suoi mille perché, la sua voglia di sperimentare nuove attività, vi devono aiutare a capire che la sua sete di conoscenza ha bisogno di essere saziata. Gli serve un ambiente che gli permetta di soddisfarla anche tramite l’esperienza.
Autonomia nella quotidianità
E ancora, come ho già detto, il bambino deve saper gestire gli aspetti più elementari della sua quotidianità per entrare alla Scuola dell’Infanzia. Deve essere in grado di mangiare da solo, capire quando deve fare la pipì, sapersi lavarsi le manine, ecc. Non si può pretendere di iscriverlo alla Scuola dell’Infanzia se non ha un minimo di autonomia in questo senso. Le insegnanti non possono essere le baby-sitter personali di nostro figlio: non facciamo l’errore di considerarle tali.
Come preparare il bambino all’ingresso nella Scuola dell’Infanzia
La Scuola dell’Infanzia rappresenta una tappa importante per la crescita del vostro bambino. Sia che abbia già frequentato il nido, sia che si tratti della sua prima esperienza in un contesto non domestico, si troverà a rapportarsi con nuove regole e situazioni che potrebbero inizialmente metterlo a disagio.
Soprattutto i primi giorni vedersi catapultato in una realtà diversa da quella quotidiana potrebbe spaventarlo, e non poco. Per questo, deve essere preparato gradualmente al nuovo evento. E allora vediamo insieme come aiutarlo a frequentare con serenità la Scuola dell’Infanzia adottando dei semplici ma efficaci atteggiamenti.
Inserimento alla Scuola dell’Infanzia: parlare col bambino
La prima cosa da fare per far crescere in vostro figlio la voglia di frequentare la scuola materna è parlargliene. Cominciate a farlo con largo anticipo, qualche mese prima dell’inserimento. Fatelo in maniera diretta, raccontandogli magari di quanto è contento il cuginetto o l’amichetto quando va alla scuola materna. Oppure indirettamente, magari leggendogli delle storielle dove i protagonisti frequentano l’asilo, o giocando all’asilo in casa.
Illustrategli a grandi linee di cosa si tratta, delle attività che vengono svolte. Fate nascere in lui la curiosità di saperne di più. E mostratevi entusiasti, ditegli quanto anche a voi piaceva andarci. Vedervi parlarne col sorriso gli farà pensare che si tratti proprio di un bel posto.
Per favorire l’inserimento visitate una Scuola dell’Infanzia
Dopo avere istigato in lui tanto curiosità portarlo a visitare una Scuola dell’Infanzia. Se si tratta di quella che frequenterà ancora meglio. Anche in questo caso fate le cose gradualmente, soprattutto se vedete che vostro figlio non è tanto propenso ad andarci. Magari passate davanti ad essa “per caso”, in una bella giornata di sole, quando è più facile che i bimbi giochino in cortile.
Vederli correre e divertirsi potrebbe fargli venire voglia di stare in mezzo a loro. In tal caso prendete un appuntamento con le maestre per visitare anche l’interno della scuola col vostro bimbo.
Non piombate lì a caso durante l’ora di lezione. Primo perché non potete farlo e rischiate di dover tornare indietro e deludere il bambino. E, secondo, perché l’insegnante potrebbe non riuscire a ritagliare un po’ di tempo tutto per voi.
Promuovere l’indipendenza per un inserimento alla Scuola dell’Infanzia meno traumatico
È fondamentale che il bimbo che si appresta ad entrare nella Scuola dell’Infanzia abbia almeno un po’ di indipendenza per quanto riguarda il mangiare, vestirsi e usare il bagno.
Ma questa indipendenza non può essere conquistata nel giro di qualche giorno. E, soprattutto, la Scuola dell’Infanzia non deve essere usata come pretesto per fargli accelerare i tempi.
Mai dire a un bimbo che avete imboccato fino al giorno prima che alla scuola materna non lo vogliono se non sa mangiare da solo. Lo stesso dicasi per il bagno. Se è ancora dipendente dal pannolino non pretendete che possa liberarsene in men che non si dica. Se si sentirà messo sotto pressione non gli verrà sicuramente voglia di andare a scuola.
Preparatelo ad essere indipendente con largo anticipo. Al di là dell’entrare o no all’asilo, gli servirà per raggiungere quell’autonomia che lo farà crescere sicuro di sé.
Favorire l’interazione con altre persone
Ogni volta che potete fate interagire vostro figlio con altri bimbi. Portatelo al parco, invitate qualche bambino a casa, cercate di socializzare e creare legami con altre famiglie che hanno bimbi della stessa età del vostro.
Stare in mezzo ai suoi coetanei lo farà felice, soprattutto se è figlio unico. Inoltre, imparerà a sviluppare l’empatia e a rapportarsi con gli altri.
E cercate anche di abituarlo gradualmente a stare in compagnia di altri adulti. Una volta superata l’ansia da separazione gli sarà più semplice non vedervi per qualche ora senza sentire la vostra mancanza. Ogni tanto, quindi, lasciatelo dai nonni, dagli zii o da altre persone di vostra fiducia. Farà bene anche a voi avere un po’ di tempo libero in più per ricaricare le pile😉.
Creare una routine giornaliera
Per evitare che l’ingresso a scuola risulti troppo difficoltoso per i vostri figli create una sorta di routine giornaliera che lo faciliti. Mettetela in atto mesi prima, gradualmente. Svegliateli all’orario di scuola, non fateli stare in piedi la sera fino a tardi, stabilite orari regolari per pranzo e merenda. Avere un ritmo consolidato renderà loro più semplice integrarsi nell’ambiente scolastico.
Magari potreste anche dedicare parte della mattinata, se siete in casa, a fargli a svolgere alcune attività da seduti. Disegnare, giocare con la plastilina, ritagliare, fare dei semplici puzzle, sfogliare dei libri: sono tante quelle che potreste proporgli. Ricordatevi, però, che sono bambini; non teneteli incollati alla sedia per troppo tempo, hanno bisogno di muoversi.
Preparare lo zainetto e tutto l’occorrente per l’inserimento alla Scuola dell’Infanzia
E infine, coinvolgete il vostro bambino nei preparativi per la Scuola dell’Infanzia. Andate a scegliere tutto l’occorrente insieme, dopo aver parlato con le insegnanti. Comprate i grembiulini, personalizzate i bavaglini con il suo nome o con qualche disegno fatto da lui. Lo stesso fate con le etichette per il suo asciugamano o lo zainetto.
Insieme potreste anche scegliere un pupazzetto da mettere dentro lo zaino, o attaccare ad esso qualche bel ciondolo come quelli proposti da Cherieswood. Se anche il suo amichetto di pezza andrà all’asilo il bimbo si sentirà più motivato ad affrontare questa nuova tappa della vita.
Come comportarsi il primo giorno di scuola: consigli per i genitori
Ed eccoci arrivati al grande giorno. Svegliate con entusiasmo il vostro ometto o la vostra principessina. Accompagnatelo a scuola, affiancatelo se serve per qualche ora; solitamente ai genitori viene permesso farlo.
Se vedete che è tranquillo affidatelo all’insegnante, salutatelo e ditegli che lo verrete a riprendere a fine mattinata.
Se invece vi rendete conto che fa fatica a staccarsi da voi, restate ancora un po’ di tempo con lui. Esplorate insieme l’ambiente, avvicinatevi agli altri bambini, chiacchierate con la maestra. Dopo un po’ ditegli che dovete andare a fare una commissione, ma che tornerete di lì a poco. Mantenete la parola, è importante! Il giorno dopo starete via un po’ di più, e così via di seguito. Se il bimbo vede che fate esattamente quello che dite, piano piano capirà che non lo state abbandonando. Col tempo imparerà anche che non vedervi per qualche ora può risultare piacevole…ma non rimaneteci troppo male 😊
Siete pronti per l’inserimento di vostro figlio alla Scuola dell’Infanzia?
Ma che domande faccio! Chissà in quanti penserete che forse ho sbagliato soggetto. E invece non è così.
Sono convinta che non siano solo i bambini a dover essere pronti a questo grande passo, ma anche i genitori.
Spesso infatti accade che sia l’adulto ad aver difficoltà a lasciare andare il bambino. Per questo l’inserimento alla Scuola dell’Infanzia deve essere un percorso che piccoli e grandi fanno insieme.
Le domande che possono frullare per la testa dei genitori abituati ad avere il loro frugoletto sott’occhio H24 sono tante. Come si troverà senza di me? Mangerà? Riuscirà a farsi capire? E se poi piange? E se si fa la pipì addosso?
Tutti i dubbi e i se vanno superati o perlomeno messi da parte per il bene dei nostri figli. Non li stiamo lasciando da soli. Sono in mani sicure nelle quali noi prima di tutti dobbiamo riporre fiducia.
D’altronde vogliamo che nostro figlio cresca autonomo e sicuro di sé o che penda sempre dalle nostre labbra?
Ogni volta che un se vi passa per la testa posponetelo. Aspettate che il bimbo rientri a casa e parlate con lui della giornata appena passata. Imparerete anche voi tanto da loro, innanzitutto a fidarvi delle capacità dei vostri piccolini. I bambini sono più forti di quanto si pensi. Sono in grado di superare da soli le proprie difficoltà e imparano più dallo sbagliare e dall’interagire con gli altri che dall’avere la pappa pronta. Quindi state tranquilli!
Sonia