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Buongiorno amici di Cherieswood. Vi piace il basket? Pur non essendo il mio sport preferito, si tratta comunque di una disciplina sportiva completa che regala tanti vantaggi ai bimbi che la praticano. Sapete com’è nato? Devo ammettere che la storia che si cela dietro quei canestri mi ha sempre fatto sorridere.

Venne inventato, e successivamente messo a punto, da un giovanissimo professore di educazione fisica del Massachusetts. Non potendo portare fuori i suoi alunni durante l’inverno, decise di impiegarli comunque in un gioco di squadra che li avrebbe entusiasmati e tenuti occupati anche al chiuso. Consisteva nell’infilare il pallone in delle ceste utilizzate per la raccolta delle pesche, fissate a circa 3 m di altezza.

Certo, allora quell’insegnante non avrebbe mai immaginato che quella disastrosa partita, trasformatasi in rissa, sarebbe stata la prima di tante. In poco tempo il basket si impose come uno degli sport più praticati a livello mondiale. Anche da noi, in Italia, è molto diffuso, anche tra i bambini. Però per loro più che di basket si parla di minibasket, una sorta di pallacanestro con regole semplificate adattata alla loro giovane età. Ma esistono delle differenze tra queste due versioni del basketball? Si, e ora noi vedremo quali sono.

Che differenza c’è tra basket e minibasket

Troppe regole, palle pesanti e canestri troppo alti non sono adatti ai più piccini che vogliono praticare la pallacanestro. Ecco perché è stato introdotto il minibasket che, rispetto al basket tradizionale, differisce per alcuni aspetti che ora vedremo nello specifico. Tuttavia, tra le diverse associazioni o società sportive che propongono il minibasket possono esserci piccole differenze per quanto riguarda il regolamento. Chiedete sempre di consultarlo prima di iscrivere vostro figlio.

Campo da gioco

Nel basket tradizionale si gioca in campi di 28 x 15 m. I campi da minibasket possono essere anche meno estesi. La cosa importante è che, anche riducendo le misure dello spazio da gioco, vengano sempre rispettate le proporzioni tra lunghezza e larghezza.

Anche per quanto riguarda le tracciature del campo possono esserci variazioni a seconda che a giocare siano adulti o bambini. Nel caso del minibasket devono essere sempre tracciate le linee laterali e quelle di fondo, che delimitano rispettivamente lunghezza e larghezza del campo. Non deve mancare il cerchio centrale e le aree di tiro libero.

Canestri e palla

minibasket

Nel basket tradizionale l’altezza del canestro è di 3,05 m da terra. Nel minibasket varia da 2,60 a 2,75 m per adattarsi alla statura dei più piccoli. Invece, il diametro del canestro è sempre di 45 cm.

Rispetto alla palla utilizzata per giocare a basket, che ha una circonferenza di circa 75 cm, quella del minibasket è più piccola e leggera. Il suo peso può variare dai 400 ai 500 g e, solitamente, viene realizzata in cuoio o materiale sintetico.

Quali sono le regole del minibasket

Le regole del minibasket sono semplificate rispetto a quelle del basket tradizionale. Non cambiano i fondamentali, cioè i movimenti base che caratterizzano il gioco (palleggio, tiro, attacco e difesa). Per passare la palla si devono sempre essere usate le mani aperte. Se viene colpita volontariamente con i piedi o con il pugno si fa fallo. Non si può correre semplicemente tenendo la palla in mano, bisogna sempre palleggiare per spostarsi nel campo.

Si deve comunque cercare di evitare di urtare i propri compagni di gioco. E, logicamente, per vincere si devono sempre fare punti centrando il canestro degli avversari.

Ma allora cosa cambia?

Cambiano i tempi e le modalità con cui si compiono le azioni. Per esempio, nel minibasket possono essere limitati i passi consentiti durante il dribbling e il tempo di possesso della palla. Si può palleggiare con due mani. Non vengono considerate le regole dello stare massimo 3 secondi nell’area riservata agli avversari, o del non poter tenere la palla in mano senza palleggiare per più di 5 secondi.

Inoltre l’obiettivo principale del minibasket non è quello di insegnare il basket vero e proprio. Si punta più ad avviare il bambino all’attività motoria, esplorando le sue reali capacità. Più che uno sport, quindi, il minibasket può essere definito un gioco-sport. Ha lo scopo di aiutare i bambini a migliorare il movimento e di stimolare le capacità socio-relazionali. Grazie ad esso i bambini imparano a rispettarsi a vicenda, e collaborare tra loro. Migliorano la propria empatia e imparano a comunicare con gli altri in maniera corretta. Solamente per questo motivo sarebbe consigliato far praticare al bambino questo gioco-sport.

Vantaggi del praticare il minibasket

minibasket

Il minibasket è uno sport adatto sia a maschietti che femminucce. Possono praticarlo a partire dai 5 fino ai 10 anni di età circa. Grazie ad esso miglioreranno la corsa, il salto e impareranno a percepire sempre meglio lo spazio che hanno intorno. Svilupperanno l’equilibrio, la coordinazione, la forza e la resistenza.

Sarà loro utile anche per favorire attenzione e concentrazione, per imparare a ragionare in modo veloce. Anche dal punto di vista emozionale, praticando questo sport i bambini faranno grandi passi avanti. Gestire la paura di scendere in campo, le sconfitte, ma anche la felicità per i buoni risultati ottenuti sarà importantissimo per i più piccoli. Gestendo il proprio sentire e imparando a reagire anche nelle situazioni negative aumenteranno la propria autostima e crederanno di più nelle proprie possibilità.

Insomma, i motivi per far giocare i nostri figli a minibasket non mancano.

Svantaggi del giocare a minibasket

Come tutti gli sport di contatto è logico che chi lo pratica può avere problemi di tipo fisico dallo scontro con l’avversario. Questo bisogna metterlo in conto.

Inoltre è uno sport che sollecita molto ginocchia, caviglie e schiena. Prima di decidere se farlo praticare a vostro figlio sarebbe opportuna una bella visita medica. Parlatene col pediatra del vostro bambino, sicuramente saprà come meglio indirizzarvi.

Per giocare a minibasket conta l’altezza?

Assolutamente no. È vero che nel basket, a livello agonistico, essere alti è sicuramente un vantaggio. Ma questo non vuol dire che giocatori un po’ più bassi della media non abbiano possibilità di giocare. Si possono ricoprire tanti ruoli all’interno di una squadra, per alcuni dei quali più che l’essere alti conta il saper ragionare velocemente e creare ottime strategie.

E poi noi stiamo parlando di bambini. Per giocare a minibasket l’unica cosa che davvero serve è avere voglia di divertirsi. E i nostri figli potranno farlo sicuramente, se avranno la fortuna di incontrare il giusto allenatore.

Categorie del minibasket: c’è davvero di che sbizzarrirsi

minibasket

Per garantire competizioni eque e adeguate all’età e allo sviluppo fisico dei più piccoli, i bimbi che praticano un’attività sportiva spesso vengono inseriti in gruppi diversi definiti categorie.

Non sono sempre le stesse per tutti gli sport. Per alcuni, come appunto il minibasket, la suddivisione in categorie si basa principalmente sull’età. Per altri sul livello di abilità, per altri ancora sul peso o la statura del bambino. E poi ci sono le categorie per genere, che permettono a bimbi e bimbe di allenarsi e gareggiare in competizioni separate.

Per quanto riguarda il minibasket la suddivisione in categorie è varia e articolata. In base alle disposizioni della FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) i miniatleti iscritti al minibasket verranno suddivisi in:

  • Pulcini (maschietti) e Paperine(femminucce), se nati nel 2017 – 2018
  • Scoiattoli (maschietti) e Libellule (femminucce), se nati nel 2015 – 2016 – 2017. A loro volta gli Scoiattoli e le Libellule vengono suddivisi in Small, se nati nel 2016-2017, e Big se nati nel 2015- 2016
  • Aquilotti Open, maschietti nati nel 2013 – 2014 – 2015, suddivisi in Small (2014-2015) e Big (2013-2014)
  • Gazzelle Open, femminucce nate nel 2013 -2014 -2015 -2016, suddivise in Small (2014-2015) e Big (2013-2014)
  • Esordienti Maschile (nati nel 2012, ma sono ammessi anche i nati nel 2013)
  • Esordienti Maschile categoria OPEN (nati nel 2012 – 2013 – 2014)
  • Esordienti Femminile (nate nel 2012, ma sono ammesse anche le miniatlete nate nel 2013 – 2014)

Come sono teneri e fantasiosi questi nomi. Avrei iscritto mia figlia a basket solo per avere una libellulina che girovagava per casa. Logicamente sto scherzando. Solo i bambini possono scegliere lo sport che più fa per loro, noi possiamo solo cercare di indirizzarli tenendo conto delle loro passioni a capacità.

Prepariamo i nostri figli alla palestra

Ormai nel nostro blog abbiamo dato un’occhiata a diverse attività e discipline sportive: calcio, ginnastica, tennis, yoga, ecc. Chissà se avete trovato quella più adatta per il vostro bambino!

Se avete qualche altro sport, oltre a quelli trattati, che vi preme approfondire, ricordatevi di scrivermi una mail all’indirizzo info@cherieswood.com .

Qualunque sia la disciplina sportiva che vostro figlio deciderà di praticare, mi raccomando, per andare in palestra vestitelo comodamente. Pantaloncini e maglietta, il più delle volte, vanno più che bene. Conviene sempre chiedere agli allenatori istruzioni per quando riguarda l’abbigliamento nel caso non venga richiesto espressamente.

E via collanine, anelli, bracciali o orecchini ingombranti. Il bambino deve essere libero di muoversi senza alcun intralcio e senza correre il pericolo di farsi male.

Insegnare loro a prepararsi al meglio prima di fare sport li renderà più indipendenti e sicuri di sé, esattamente come noi vogliamo che siano 😊.

Sonia

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