Skip to main content

Lo sport è fondamentale per mantenersi in forma e, soprattutto, in salute. Porta innumerevoli benefici a corpo e mente, tanto da essere considerato dai medici uno dei pilastri del benessere.

D’altronde il nostro corpo è stato programmato per muoversi. Relegarlo su un divano non è la scelta migliore. Potrà anche essere piacevole al momento, ma, a lungo andare, sarà causa di tanti problemi. E se l’organismo di noi adulti non reagisce bene alla vita sedentaria, immaginate quello di un bambino quanto protesti quando viene costretto a stare fermo.

Ho già affrontato l’importanza del movimento per i bimbi. Dategli un’occhiata e capirete come per i più piccoli muoversi significa respirare. Introdurre uno sport nella loro quotidianità può rivelarsi la scelta migliore, soprattutto quando i nostri figli non hanno abbastanza occasioni per mettere in moto il loro corpo.

E allora oggi cerchiamo di capire quali sono i benefici che lo sport apporta ai bambini, e vediamo anche come scegliere l’attività sportiva da far loro praticare.

Quanto è importante per i nostri bambini fare sport?

Quando io ero piccola, parlo ormai di quasi mezzo secolo fa, nei paesini come il mio i bambini non facevano “sport” nel vero senso del termine. C’era sì una squadra di calcio, molto amatoriale, ma oltre a quella nient’altro. Noi bimbi degli anni ’80 non avevamo palestre, piscine, campetti attrezzati dove praticare attività sportive di diverso genere. Però avevamo campi pieni di erba e margherite, dove poter correre a perdifiato e fare capriole. C’erano piazzali sterrati che sfruttavamo per organizzare alla bell’e meglio partite di pallavolo, imitando l’allora famosa Mimì Ayuhara. E c’erano strade semivuote, dove potevamo correre, giocare a nascondino, a “Un due tre stella”, a Campana, ecc.

I nostri figli, da questo punto di vista, sono penalizzati. Spesso relegati in casa, hanno più familiarità col binomio TV-divano che con le potenzialità del loro corpo. Ma questo non li aiuta a sviluppare in modo armonico i loro muscoli e il loro apparato scheletrico in formazione. Non li aiuta neanche ad assumere una postura corretta. Li porta, invece, a adagiarsi ad uno stile di vita troppo sedentario, con tutti i problemi che seguono.

Ecco perché oggi più che mai introdurre uno sport nella quotidianità dei nostri bambini è fondamentale per aiutarli a crescere nel migliore dei modi. Certo, iscriverli in palestra o inserirli in una qualunque squadra è un impegno anche per noi genitori. Ma cerchiamo di guardare l’altro lato della medaglia. Vediamo come un investimento per il loro futuro i salti mortali che dovremmo fare oggi per scorrazzarli avanti e indietro. D’altronde non è il meglio che vogliamo per i nostri figli?

I bambini e lo sport: tutto quello che devi sapere

Sport e bambini

Oltre a promuovere la salute fisica e il benessere in generale, l’attività fisica aiuta i bambini anche a sviluppare la coordinazione, l’agilità, l’equilibrio e la forza muscolare. Muovendosi imparano pure a gestire lo spazio e il proprio corpo nello spazio.

È molto utile per migliorare l’attenzione, favorire la concentrazione e sviluppare la capacità di problem-solving. Quindi lo sport è importantissimo non solo per lo sviluppo fisico ma anche per quello psichico del bambino.

Praticando sport i più piccoli imparano l’importanza della disciplina, del lavoro di squadra. Capiscono quando sia fondamentale rispettare le regole, imparano a gestire le proprie emozioni.

Inoltre, interagendo con i coetanei in un contesto protetto, i bimbi hanno l’occasione di confrontarsi costruttivamente tra loro e di stringere nuove amicizie.

Come potete vedere sono davvero tanti i benefici che praticare un’attività sportiva regala ai più piccini. Per loro potrebbe rivelarsi una vera e propria fonte di gioia… a patto che noi genitori non ci mettiamo lo zampino caricandoli di stress.

Bambini e sport: come fare la scelta giusta?

Può capitare che, una volta iscritto in palestra, il bambino faccia i capricci e si rifiuti di andarci. Oppure che sia svogliato o si impegni poco una volta lì.

In situazioni di questo genere spesso il bimbo viene tacciato di pigrizia. Ma difficilmente un bambino è pigro. Prima di arrivare a questa conclusione è necessario farci alcune domande.

Per esempio, dovremmo chiederci se è stato il bambino a scegliere lo sport da praticare o lo abbiamo fatto noi per lui. Oppure perché nostro figlio ha scelto quello sport e non un altro. Lo ha fatto perché veramente interessato a quella disciplina sportiva o perché ci andava il suo amichetto?

Mia figlia, per esempio, ha fatto ginnastica artistica per ben 8 anni. Si vedeva che non era adatta a lei, voleva andarci solo per stare con le sue compagne di classe. L’ho assecondata per due motivi. Primo perché, anche se malvolentieri, faceva comunque del movimento. Secondo perché per i bambini è molto importante poter passare del tempo con gli amici. Andare in palestra era un modo come un altro di farlo.

Sono diversi, quindi, i fattori da considerare quando si deve scegliere quale sport far praticare ai nostri bambini. Vediamo insieme quali sono in modo da aiutare nostro figlio a scegliere lo sport che meglio si adatta a lui.

Non influenziamo i nostri bambini nella scelta dello sport

Noi genitori non dovremmo influenzare in nessun modo i nostri figli nella scelta dello sport, né con le nostre preferenze, né con le nostre paure.

Se il papà ama il pallone non deve pretendere che suo figlio indossi per forza le scarpette da calcio. Allo stesso tempo una bambina non deve per forza indossare un tutù.

Aurora, dopo aver lasciato la ginnastica, ha seguito il suo vero istinto. Sin da piccolissima si arrampicava ovunque, facendomi prendere grandi spaventi. Ed è proprio sull’arrampicata che si è indirizzata quando ha scelto che attività sportiva fare. Era una scimmietta, quindi le si addiceva proprio. Certo io sarei stata più tranquilla se avesse optato per altro. Ma mi sono fidata degli istruttori e, per fortuna, non è mai successo nulla. Sono riuscita a gestire, o forse sarebbe meglio dire nascondere, le mie paure, e lei si è sentita libera di fare ciò che voleva.

Quindi non cerchiamo di far fare loro ciò che noi avremmo voluto o ciò che ci rende più tranquilli. Piuttosto parliamo con i nostri bambini nel caso abbiano bisogno di un consiglio, ma sempre stando focalizzati su quello che è meglio per loro e non sui nostri sogni.

Proponiamo sport che rispettino le loro inclinazioni naturali

Sport e bambini

Se i bambini brancolano nel buio possiamo essere noi genitori a proporre loro cosa fare. Ma per farlo dobbiamo osservarli bene per capire per cosa sono più portati.

Amano correre? Giocare a palla? Ballare? O sono dei pesciolini che adorano stare a mollo per ore?

Sono dei bambini che amano collaborare con gli altri o sono più a loro agio quando lavorano da soli?

In base alle risposte che ci daremmo potremmo avere un’idea sul tipo di sport che potrebbe fare al caso di nostro figlio.

Facciamo sperimentare ai bambini diversi sport

Se il bambino non ha particolari preferenze, facciamogli sperimentare diversi sport, sempre tenendo conto delle sue inclinazioni. In tal modo potrà verificare di persona se è una data attività sportiva gli piace o no.

In palestra, solitamente, fanno delle lezioni di prova per vedere come i più piccoli reagiscono ad un determinato allenamento. Anche le società sportive di calcio, pallavolo, ecc., fanno fare delle prove a chi vuole iscriversi.

Se il bambino è restio a “scendere in campo” portiamolo a vedere delle partite, a teatro, ad assistere a delle gare. Facciamogli provare l’ebbrezza di indossare dei pattini nella pista di pattinaggio della nostra città. Oppure al parco per giocare a pallone con gli altri bambini.

Insomma, proviamole tutte. Sarà il suo entusiasmo a farci capire cosa veramente lo ispira.

Scegliamo lo sport in base all’età dei bambini

Lo sport che si sceglie deve essere adatto alle capacità fisiche e all’età del bambino.

Solitamente sono gli stessi istruttori a far presente al genitore se il bambino ha l’età giusta per fare una determinata attività fisica. Sarebbe comunque consigliabile aspettare fino ai 3/5 anni prima di iscriverli in palestra o ad attività sportive che richiedono di seguire determinate regole. Prima di allora è importante lasciarli liberi di muoversi il più possibile, con tutto il corpo.

Per bimbi con meno di 7/8 anni sarebbe preferibile scegliere sport completi, che favoriscano lo sviluppo e il rafforzamento di tutti i muscoli. Questo permetterà loro di crescere armoniosamente. Bisognerà invece aspettare che compiano almeno 10 anni prima di proporre loro sport incentrati su una determinata parte del corpo, come può essere il ciclismo.

Proponiamo attività sportive “a portata di mano”

Sport e bambini

È inutile proporre al bambino il pattinaggio, per esempio, se l’unica pista si trova a centinaia di km da casa.

Bisogna tener conto delle strutture a disposizione in loco prima di mettere il bimbo davanti ad una scelta. In tal modo si eviterà di illuderlo inutilmente.

Quindi bisogna stroncare sul nascere le loro passioni perché dove abitano non viene data loro la possibilità di realizzarle? Bella domanda. Credo che sia necessario valutare bene la situazione prima di rispondere.

Io vi posso dare il mio parere personale. Se vedessi che per lui praticare quello sport è importante quanto il respirare, un piccolo sacrificio lo farei. Mi metterei alla guida anche se questo significasse passare tanto tempo in macchina. Mi farei supportare da parenti o amici, mi metterei d’accordo con i genitori di altri bambini accomunati dalla stessa passione. Insomma, lo aiuterei a realizzarlo nel limite del possibile se vedessi che per lui quello sport è la vita.

Sport e bambini: gli errori da non fare

E arriviamo ora a toccare un tasto dolente. Vediamo gli errori più comuni che noi genitori tendiamo a fare quando nostro figlio pratica uno sport.

La prima cosa assolutamente da evitare è quella di mettere loro addosso tante pressioni. I nostri figli devono fare sport per divertirsi e mantenersi in salute, non per eccellere. Ricordiamoci e insegniamo loro che quello che conta davvero è impegnarsi fino in fondo. Che vincere è entusiasmante ma non fondamentale. Certi episodi ai quali mi è capitato di assistere durante le partite di calcio di alcuni amichetti di mia figlia non li ritengo istruttivi. Sugli spalti i genitori erano talmente gasati da prendersela con l’arbitro per ogni minima cosa. Cosa possono imparare i bambini da comportamenti come questi?

Altra cosa assolutamente da non fare è quella di mettere i bambini a confronto. Sono rimasta di stucco quando, sempre durante queste partite, ho sentito un papà che si rivolgeva al suo bambino con queste parole: “Tizio si che ha fatto una bella partita. Tu avresti dovuto correre di più”. Ma povero bimbo! Immagino la sua autostima quanto ne abbia risentito nel vedersi sminuire di fronte al suo compagno di squadra. Ogni bambino ha il suo percorso da seguire. Paragonarlo agli altri può solo causargli frustrazione.

E ricordiamoci sempre che lo sport è solo una parentesi nella vita di vostro figlio. Non deve occupare gran parte della sua giornata. Deve avere il tempo per studiare, per giocare… e anche per annoiarsi. Non sottovalutiamo mai l’importanza della noia: è importante per permettere al bambino di sviluppare la propria creatività.

Alimentazione e sport nei bambini: un binomio fondamentale

Come vi ho già detto nell’introduzione, lo sport è uno dei pilastri del benessere anche del bambino. L’altro è l’alimentazione. Quello che si porta in tavola è fondamentale per la salute dei nostri bambini. Bisogna sempre stare attenti a quello che mettiamo loro nel piatto.

Un bambino che pratica sport consuma molta energia. È ancora più importante, quindi, valutare bene cosa fargli mangiare per permettergli di dare il massimo. Conviene sempre chiedere al pediatra o a un nutrizionista indicazioni a proposito, in base anche all’attività fisica praticata.

In linea di massima è meglio evitare di far consumare al piccolo atleta pasti pesanti poco prima dell’attività fisica.

È necessario assicurarsi che si idrati a sufficienza. Portiamo con noi dell’acqua per fargliela bere prima, durante e dopo l’allenamento.

Evitiamo di rimpinzarlo di patatine, merendine o altri cibi preconfezionati e bibite gassate una volta terminato l’allenamento. Invece proponiamogli un frutto o, al massimo, una spremuta.

Se proprio ha tanta fame, dopo che smette di correre e saltare prepariamogli una fetta di pane con del prosciutto, per esempio. Ai golosoni farà tanto piacere anche una bella fetta di torta fatta in casa. Se avete tempo mettetevi ai fornelli, li farete felicissimi.

Lo sport deve essere un piacere non un obbligo

Lo sport può dare davvero tante soddisfazioni anche ai più piccolini se lo si pratica volentieri. Non trasformiamo mai la loro attività sportiva in un obbligo.

Per farglielo amare fin da piccoli, noi genitori dobbiamo dare loro il buon esempio. Come? Preferendo una bella corsetta alla TV, magari in mezzo al verde. Approfittando dei momenti liberi per giocare con loro a calcio, a pallavolo o a qualsiasi altro sport che li incuriosisce. Non ha importanza se siamo delle schiappe. I bimbi, vedendo che ci impegniamo nonostante non siamo dei campioni, capiranno quanto sia importante mettercela tutta al di là del risultato. E, soprattutto, trasformiamo quegli attimi passati con loro in momenti di gioia. Divertiamoci ed esultiamo ad ogni suo piccolo progresso. Ne saranno davvero felici!

Sonia

Potrebbero interessarti anche:

This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.