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Buongiorno amici di Cherieswood. Eccomi di nuovo qua per affrontare un argomento che credo interesserà tanti di voi. Oggi voglio parlarvi degli asili nido, o nidi d’infanzia. Ho notato che molti genitori li prendono in considerazione solo nel caso in cui non possano farne a meno. Li vedono come una sorta di, passatemi il termine, “parcheggio temporaneo” dove lasciare i propri bambini quando non si ha la possibilità di stargli dietro.

E invece l’asilo nido può rappresentare una grande opportunità di crescita per i nostri figli. Al pari della scuola dell’infanzia e dei cicli di istruzione superiori, è in grado di aiutare i bambini a socializzare, a conoscere il mondo che li circonda, ma anche a conoscersi. Il ruolo che il nido ricopre è, quindi, di fondamentale importanza per lo sviluppo fisico, cognitivo, emotivo e relazionale dei più piccini.

E allora cerchiamo di vedere insieme quali sono i pro e i contro dell’iscrivere un bimbo al nido. Vi darò anche delle dritte su come scegliere il nido d’infanzia migliore per i vostri figli. E qualche informazione sui costi e sull’età che devono avere i bambini per frequentarlo.

Perché iscrivere un bambino al nido?

Perché dovrei mandare mio figlio al nido se posso dedicarmi a lui tutto il giorno?

Questa è una domanda molto frequente da parte dei genitori italiani che non hanno particolari esigenze lavorative.

Da noi, infatti, si ha una visione un po’ superficiale riguardo al potenziale di sviluppo che queste strutture possono dare. Non è così nel resto d’Europa dove, invece, i nidi di infanzia sono molto frequentati. Soprattutto nei Paesi nordici il nido viene visto come un diritto di cui deve usufruire il bambino, e non come un’opportunità. Per ogni bambino che nasce, in questi Paesi, viene garantito un posto all’asilo nido. Non si può dire che accada la stessa cosa in Italia dove, anziché aumentare, i nidi sono diminuiti drasticamente.

Come si potrebbe invertire questa tendenza? Il Governo dovrebbe investire sicuramente di più in queste strutture. Magari incentivare maggiormente le famiglie alle iscrizioni offrendo sussidi economici (in parte è già stato fatto, ma non basta). Ma soprattutto bisogna far capire ai genitori quali sono i vantaggi che i bambini possono trarre dal frequentare i nidi. Vediamoli.

Vantaggi del mandare il bambino all’asilo nido

asilo nido

L’asilo nido offre un ambiente ricco di stimoli. Favorisce lo sviluppo cognitivo dei più piccoli attraverso programmi educativi mirati. Le attività, i giochi, le canzoni, le letture proposte all’interno di queste strutture aiutano i più piccini a conoscere, capire, pensare in modo critico e imparare ad esprimere le proprie emozioni. Li aiutano a sviluppare le abilità grosso-motorie e la motricità fine. Favoriscono lo sviluppo sensoriale, e sappiamo bene quanto sia importante per i bambini più piccoli sviluppare i sensi.

Tra le mura di un nido i bimbi imparano ad essere più indipendenti, nel limite del possibile, accrescono la propria autostima. Entrando a contatto con i loro coetanei imparano ad interagire con altri bambini. In tal modo migliorano le proprie capacità comunicative, imparano a condividere, a collaborare con gli altri e sviluppano l’empatia.

E inoltre, frequentando un nido, il bimbo comincia a familiarizzare con routine strutturate. Imparerà a seguire delle regole e ad ascoltare gli educatori. Questo gli renderà più semplice il passaggio alla scuola dell’infanzia.

Svantaggi del mandare il bimbo al nido

E gli svantaggi del mandare il bimbo al nido quali possono essere?

I costi per prima cosa, se non si riesce ad iscriverlo ad un nido pubblico. Le liste d’attesa dei nidi comunali molte volte sono troppo lunghe, e allora bisogna rivolgersi alle strutture private, che costano sempre un po’ di più.

E poi ci sarà da dedicare un po’ di tempo all’inserimento del piccolino nella struttura. Non tutti i bambini si separano facilmente dai propri genitori, un’iniziale ansia da separazione è più che comprensibile.

Logicamente un bimbo che frequenta un nido si ammalerà molto di più di uno affidato a una babysitter o, comunque, ben protetto dalle mura domestiche. E questo rappresenta un problema se in casa non c’è nessuno che può occuparsi di lui. Quando ero decisamente più giovane mi è capitato spesso di essere chiamata a fare da “tata” per i bimbi di amici o parenti. I piccolini che frequentavano i nidi erano quelli che si ammalavano più frequentemente. Ma queste sono cose da mettere in conto prima o poi. Mia figlia, per esempio, quando ha cominciato a frequentare la scuola dell’infanzia, si ammalava un giorno sì e l’altro anche. Un anno avrà frequentato in tutto due mesi.

A che età iscrivere i bimbi al nido

Gli asili nido sono aperti ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni. Questo vuol dire che appena compie tre mesi un bimbo è pronto per frequentarli? Non è detto, ogni bambino è un caso a sé da valutare attentamente. Un bimbo allattato al seno, per esempio, non può essere tenuto lontano dalla madre per tante ore di fila: subirebbe un trauma. Per questo è importante fissare un appuntamento con gli educatori prima dell’inserimento.

Solitamente viene consigliato di cominciare a far frequentare ai più piccini il nido prima dell’ottavo mese, se il genitore lavora. Questo perché intorno ai 9 mesi il bambino comincia a provare diffidenza verso gli sconosciuti. E anche a provare la cosiddetta ansia da separazione. Si tratta di reazioni più che normali in questa fase della crescita. Ma questo non toglie che renderebbero un po’ più complicato il distacco dal genitore.

Se invece non si hanno particolari esigenze, ma si vuole far frequentare il nido al bimbo per garantirgli un percorso di crescita ancora più stimolante, si può aspettare ancora un po’. Il momento migliore per l’inserimento, in questo caso, è intorno ai 18/24 mesi. A quest’età il bimbo ha raggiunto una certa autonomia nel mangiare, dormire e muoversi, e può godersi appieno la nuova esperienza.

Quale asilo nido scegliere

asilo nido

Una volta deciso di iscrivere il bambino all’asilo nido non resta altro che scegliere la struttura da fargli frequentare. Non accontentatevi della prima che trovate, valutatene diverse prima di decidere. Scegliete un nido in grado non solo di garantire a vostro figlio la giusta serenità, ma anche di venire incontro anche alle vostre esigenze.

Per prima cosa, quindi, informatevi sulle strutture che avete vicino a casa, o al posto di lavoro. O anche alla casa dei nonni del piccolino. Insomma, tenete conto degli asili che potete raggiungere facilmente e velocemente ogni volta che si rende necessario.

Leggete le recensioni che li riguardano, ma non basate la vostra scelta solo ed esclusivamente su quelle. Visitate i nidi personalmente. Parlate con gli educatori. Cercate di trovare una risposta a tutte le vostre domande prima di orientarvi per l’uno o l’altro. D’altronde si tratta del vostro bambino, non sono mai troppe le domande fatte per garantirgli sicurezza e serenità.

Scegliere strutture con personale di qualità

Un’ottima struttura deve avere dell’ottimo personale qualificato. Gli educatori devono avere non solo i giusti titoli di studio, ma devono seguire costantemente anche dei corsi di aggiornamento. Ma tutto questo non basta se poi con i bambini non entrano in sintonia. Chiedete, se possibile, di poter passare un po’ di tempo nell’asilo con loro. Solo così potrete capire come lavorano davvero.

Passando del tempo all’interno della struttura potrete anche rendervi conto di quanto personale dispone. Per legge dovrebbe esserci un educatore per ogni tot di bambini. Un educatore che si occupa di bimbi da 0 mesi a 1 anno, per esempio, potrà seguirne al massimo 6.

Gli spazi e i materiali

Visitando gli asili nido potrete anche rendervi conto se vengono rispettate alcune regole base di sicurezza. Le aule devono essere arredate con mobilio privo di spigoli, oppure, se ce ne sono, devono essere ben protetti da gommapiuma. Le prese non devono essere ad altezza di bimbo, oppure devono essere coperte.

Controllate che dalle aule non si acceda direttamente all’esterno, che siano luminose e pulite. Gli spazi devono essere ordinati e non troppo pieni, magari organizzati per attività, in maniera che non vi sia troppa confusione. Sarebbe perfetto se la struttura disponesse anche di spazi esterni dove far giocare e rilassare i piccolini in tutta sicurezza.

Attività e approccio educativo

asilo nido

Informatevi su quali attività vengono svolte all’interno del nido, oltre a quelle tipiche di routine, fondamentali per rassicurare e dare stabilità ai piccolini.

Tra quelle alternative può esserci la lettura di un bel libro. Oppure la pittura, o altre attività sensoriali o che favoriscono il rilassamento.

E considerate anche l’approccio educativo che viene seguito al suo interno, per capire se si allinea con le vostre aspettative. Fossi io a dover scegliere, per esempio, mi orienterei su strutture che tengono conto dei principi Montessoriani. Ma naturalmente questa è la mia scelta, non deve essere anche la vostra😉.

Quanto costa l’asilo nido

E arriviamo alla nota dolente: i costi. Dipendono molto dal nido che si sceglie, se privato o pubblico e, in quest’ultimo caso, dall’ISEE. Solitamente le strutture private chiedono qualcosina in più. Sono tanti i fattori che, tuttavia, fanno aumentare o diminuire i costi, tipo la durata dell’orario di apertura.

Generalmente la retta mensile dell’asilo comunale per una famiglia media si aggira intorno ai 300 €. Quella di un asilo privato può arrivare a superare anche i 600€. Poi i prezzi variano molto anche a seconda della zona. Tra il nord e il sud Italia, per esempio, c’è grande differenza.

L’asilo nido: un’opportunità per i vostri bambini…ma anche per voi 😉

L’asilo nido è una scelta, non un obbligo. Se non si hanno esigenze lavorative che impongono di dover affidare il bimbo ad altri, un genitore può anche scegliere di tenere il piccolino in casa e coccolarselo finché può.

Io personalmente l’ho fatto, anche perché nel piccolo paese dove vivevo alternative non ce n’erano. Ho voluto passare con Aurora ogni istante delle mie giornate quando era piccola. Forse avevo più bisogno io di lei di quanto lei ne avesse di me 😊. Però mi conosco. So che se ci fosse stata l’opportunità, anche se a malincuore, l’avrei colta al volo, perché penso che un bambino debba avere sempre la possibilità di socializzare.

Quindi, personalmente, vi consiglio di far frequentare il nido ai vostri figli. Magari scegliete di tenerli lì solo per metà giornata. E anziché inserirli da piccolissimi, aspettate che compiano almeno 18 mesi prima di iscriverli. Sono sicura che non ve ne pentirete. Al ritorno potrete spupazzarveli come volete e in più avrete pure guadagnato del tempo per voi, il che non guasta mai.

Sonia

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