L’attività fisica è importante per la salute di grandi e piccini. Una bella passeggiata, a piedi o in bicicletta, una corsa nel prato, saltare la corda, tutto ciò che è movimento aiuta i bambini a stare bene. Il loro corpicino ha un bisogno enorme di essere stimolato, di acquisire agilità e potenza. Ecco perché è importante far fare uno sport ai bambini, soprattutto quando hanno scarse possibilità di muoversi liberamente.
Quale sport scegliere dipende, poi, da tanti fattori, tra i quali non bisogna mettere in secondo piano l’età del piccolino. Ed è proprio su questo che oggi ci concentreremo. Andremo a vedere quali sono gli sport più adatti in base all’età del bimbo. Nei prossimi articoli, invece, cercherò di prendere in considerazione ogni singolo sport separatamente.
Spero così di aiutarvi a orientarvi al meglio nel caso stiate considerando l’idea di far praticare a vostro figlio una disciplina sportiva.
Bambini e sport, un binomio a tutta salute
Nel nostro blog ho già affrontato l’argomento dell’importanza dello sport per i bambini in maniera esaustiva. Oggi, quindi, riassumerò in poche righe il perché fare sport sia fondamentale per i nostri figli.
Muovendosi i bambini sviluppano coordinazione, agilità ed equilibrio. Sviluppano i muscoli, favoriscono la circolazione e la respirazione. Quindi lo sport è importante per favorire lo sviluppo fisico dei bambini, ma anche per quello cognitivo. Il bimbo impegnato in un’attività sportiva, infatti, migliora la sua attenzione e la concentrazione, sviluppa la capacità di problem solving. E riesce a scaricare lo stress accumulato.
Interagendo con i suoi coetanei o compagni di squadra, imparerà anche a socializzare e a gestire le emozioni. Seguendo le regole dettate dall’allenatore imparerà il significato della disciplina, che gli sarà molto utile in qualunque contesto scolastico.
L’età giusta per cominciare a fare sport
Molte volte papà e mamme sono disposti a fare i salti mortali pur di dare l’occasione al loro piccolino di cimentarsi in qualche attività sportiva. Ed è più che comprensibile visto i numerosi benefici psicofisici che la pratica sportiva apporta ai bambini.
Non sempre però si hanno le idee chiare sul “quando” cominciare a far fare sport ai bimbi. Se vi trovate in difficoltà e non sapete bene come muovervi in questo senso avete due strade da seguire.
La prima è parlarne col pediatra di vostro figlio. Sicuramente potrà darvi dei buoni consigli.
La seconda è quella di recarvi nelle palestre e parlare con gli allenatori. Io, per esempio, ho portato mia figlia in una palestra di ginnastica artistica a soli 4 anni. L’allenatrice è stata chiara. La bambina era troppo piccola, poteva al massimo essere inserita in un corso propedeutico alla ginnastica. E così è stato fatto.
In linea di massima, però, possiamo affermare che per iscrivere un bambino ad uno sport di squadra si devono aspettare i 6/7 anni. Con quelli individuali si può anche cominciare prima.
Questo non significa che prima di essere iscritti in palestra i bimbi non debbano fare attività fisica. Al contrario. Al di sotto dei 6 anni è importante che i bambini si muovano liberamente il più possibile. L’attività fisica non necessariamente deve essere collegata ad una disciplina sportiva.
Portateli al parco, fateli correre, giocare e arrampicarsi, senza imporgli troppe regole. Mettetegli della musica e fateli ballare. Regalate loro una bicicletta, una palla, una corda per saltare, dei cerchi per fare l’hula-hoop. L’importante è che si muovano. Solo così imparano a capire e conoscere in toto il proprio corpo, e a gestire i movimenti nello spazio.
Attività fisica nel primo anno di vita
Si può cominciare a far fare movimento ai bambini sin da quando sono ancora in fasce. I bebè, per esempio, troveranno molto giovamento, sia a livello fisico che psichico, dall’acquaticità neonatale o dal baby yoga. Sono attività che vengono svolte fianco a fianco con i genitori. E cosa c’è di meglio per i più piccolini del contatto diretto con mamma e papà?
Il bimbo può essere iscritto ai corsi di acquaticità neonatale o di baby yoga già dall’età di 3/6 mesi. Certo, non si può pensare che a quell’età si possa chiedere al bimbo di fare un qualunque movimento. E infatti in questi corsi saranno i genitori che, molto dolcemente, muoveranno il corpicino del bebè. Oppure sarà lui a farlo, ma del tutto istintivamente.
Le lezioni di baby yoga e di acquaticità neonatale spesso vengono accompagnate da canzoncine, filastrocche o semplicemente da parole. La voce della mamma e del papà per il bambino è la migliore melodia. Ai piccoli movimenti indotti, inoltre, si possono alternare carezze, coccole e anche massaggi nel caso di una seduta di baby yoga.
I benefici che queste attività apportano al bambino sono tantissimi. Tanto per citarne solo alcuni, vi dico che lo aiutano a riposare meglio al migliorare la sua digestione. Quindi sono un toccasana anche per i genitori che spesso devono fare i conti con i frequenti risvegli notturni e le colichette dei bebè.
Attività fisica da 1 a 3 anni
Anche dopo aver compiuto l’anno di età i bambini sono spesso costretti in passeggini, seggiolini o seggioloni per troppo tempo. È necessario invece lasciarli liberi di muoversi. Secondo il Ministero della sanità i bimbi tra 1 e 2 anni non dovrebbero essere costretti a utilizzare questo genere di sedute per più di un’ora consecutiva. Molto meglio farli giocare, per esempio, su un morbido tappeto. O anche spronarli a muoversi, a camminare, sia tra le mura domestiche che all’aria aperta. La natura, oltretutto, sa anche fare miracoli dal punto di vista del rilassamento.
Consigliata anche la piscina. La carezza dell’acqua sul corpo regala sempre piacevolissime sensazioni apprezzate da grandi e piccini.
I migliori sport per bambini di 3 e 4 anni
A 3/4 anni il bambino si muove con più naturalezza. Ancora è troppo piccolo per impegnarlo in qualche sport vero e proprio. Però è possibile fargli seguire tutte quelle attività propedeutiche alla danza, che il più delle volte mescolano musica e gioco. Sono utili non solo per far fare movimento ai bambini ma anche per farli socializzare.
Si potrebbe cominciare anche con lo yoga, che lo aiuterà, sempre giocando e tramite il racconto di storie, a prendere confidenza con il proprio corpo e il respiro.
E poi c’è sempre la piscina. Ora il bimbo potrà anche cominciare una sorta di percorso propedeutico al nuoto vero e proprio. Se non ha mai frequentato una piscina, imparerà le regole basi di respirazione e galleggiamento. Gli saranno molto utili anche al mare, dove potrà cominciare a sguazzare come un pesciolino sempre sotto la vostra attenta supervisione.
Scuola primaria e sport: quale scegliere
Dai 5 anni in su si può cominciare a provare a proporre uno sport al vostro bambino, se è già pronto per farlo. Sarebbe meglio, intanto, capire se c’è uno sport che può piacergli facendogliene provare diversi. Cercate di vedere, insieme a lui, se preferisce uno sport individuale o di gruppo. Non pretendete che abbia le idee chiare sin da subito.
Scegliete un’attività sportiva che sia adatta alle sue inclinazioni naturali. Tenete conto dei suoi desideri, ma anche dalle strutture presenti nella zona dove abitate quando effettuate la vostra scelta. Informatevi quindi sulle palestre a disposizione: è inutile proporre al piccolino qualcosa che non avrà la possibilità di fare.
Tra gli sport più adatti ai bimbi dai 5 anni in su possiamo segnalare la ginnastica ritmica o artistica, l’atletica leggera, il nuoto. Per gli sport di squadra meglio aspettare ancora un po’. Solo intorno ai 6/7 anni il bimbo affina la capacità di collaborare con i suoi coetanei.
Fino ai 10 anni sarebbe consigliabile far praticare al bambino sport che coinvolgono tutto il corpo e non una parte sola di esso. Questo gli permetterà di crescere armoniosamente sviluppando e rinforzando tutti i muscoli.
Piccoli campioni crescono
Da 10 anni in poi il bambino potrà anche dedicarsi a sport incentrati su una determinata parte del corpo. Il ciclismo ne è un esempio.
Intorno a quest’età potranno anche cominciare a praticare attività agonistica. Attenzione però. È vero che l’agonismo può dare tante soddisfazioni ma solo se praticato nella maniera giusta. Cercate di seguire vostro figlio passo a passo se decide di cimentarsi in delle gare. Non deve diventare un’ossessione vincere, né per lui né tantomeno per voi.
Qualunque siano i suoi risultati, se si impegnerà con gioia e soddisfazione dovrà sempre essere un campione ai vostri occhi. Vincere la sfida con sé stesso, con le proprie insicurezze e paure sarà il risultato più grande che il bambino potrà ottenere. Siete d’accordo?
Cari amici di Cherieswood anche per oggi arrivato il momento di salutarci. Spero di esservi stata d’aiuto e vi consiglio, come al solito, di seguirci anche sui social se volete dare un’occhiata più da vicino ai nostri giocattoli. A presto e buona giornata a tutti.
Sonia