Sempre più spesso capita di vedere bambini, anche piccolissimi, estremamente concentrati sul cellulare che hanno in mano. Sono gli stessi bambini che sembrano imbambolati davanti alla tv e che, tuttavia, quando si trovano a interagire con i loro giocattoli, molto spesso li snobbano o dedicano loro pochissimi attimi di attenzione.
Molti genitori non si chiedono il perché di tutto questo. Liquidano il mancato interesse del loro piccolino verso i giochi o le attività adatte alla sua età con una qualunque scusa.
Il problema sorge quando il bambino entra a scuola. La sua irrequietezza davanti al quaderno dei compiti non passerà inosservata. Il fatto di non riuscire a focalizzare la sua attenzione sulle lettere o i numeri diventerà, invece, fonte di preoccupazione e stress, sia nei genitori che nel bimbo stesso.
Affinché questo non accada è necessario educare fin da piccolissimi i bambini all’attenzione. In tal modo potenzieranno le loro capacità di concentrazione e di ascolto, fondamentali per aiutarli, in futuro, ad imparare velocemente. Ma come si fa a stimolare l’attenzione dei più piccoli? E, soprattutto, cosa si intende per attenzione?
Concentrazione e attenzione: qual’è la differenza?
Spesso si fa confusione e si usano i termini attenzione e concentrazione come sinonimi. In realtà tra i due esiste una sottile differenza.
L’attenzione può essere definita come un filtro che permette di individuare i giusti stimoli, necessari per svolgere un determinato compito. È una funzione istintiva, indispensabile per svolgere le normali attività quotidiane. Se il bimbo ha fame, per esempio, in cucina dedicherà la sua attenzione al piatto col cibo. Non penserà alle tante altre cose che potrebbero esserci, perché in quel momento è mangiare che gli interessa.
La concentrazione, invece, implica il focalizzarsi intenzionalmente su una determinata cosa, anche se non particolarmente interessante. Volendo, potremmo definire la concentrazione come un’attenzione canalizzata, persistente e volontaria. Come tale richiede uno sforzo che, se dettato dall’interesse, risulta piacevole compiere.
Come stimolare l’attenzione nei bambini secondo Maria Montessori
Fino a un secolo fa era pensiero comune che i bambini non fossero in grado di concentrarsi a lungo su una determinata attività. A sfatare questa credenza è stata Maria Montessori, che riassume il suo pensiero sulla capacità del bambino di concentrarsi in uno dei suoi aforismi più celebri:
“La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice”
Per avere una prova concreta di queste sue parole osservate i neonati. Guardateli mentre fissano la giostrina sopra la culla o i ciondoli della palestrina. Notate le loro espressioni assorte quando stringono in mano un sonaglino o qualunque altro oggetto. Danno l’idea che per loro tutto il mondo finisca lì, in quelle forme che girano, penzolano, in quei giocattoli che esplorano con tutti i sensi.
L’interesse che provano per l’attività che stanno svolgendo li assorbe a tal punto da far scordare loro tutto ciò che li circonda. È importantissimo che riescano a coltivare e perfezionare questo livello di attenzione. Col passare degli anni saranno in grado di gestirlo e dedicarlo non solo a ciò che veramente li assorbe, ma ad ogni aspetto della loro vita che lo richiede.
Per aiutarli in questo compito fondamentale Maria Montessori ha stilato un elenco di regole indirizzato a noi genitori. Seguendole potremmo favorire il percorso dei nostri figli e aiutarli a diventare adulti sereni e sicuri di sé.
Regole montessoriane per stimolare l’attenzione nei bambini
Per stimolare l’attenzione dei bambini, secondo Maria Montessori, è molto importante preparare per loro un ambiente pulito, ordinato, accogliente e tranquillo, che non favorisca la distrazione.
La cosa migliore sarebbe dedicare loro uno spazio apposito in casa, e non riempirlo eccessivamente di giochi. Troppi stimoli potrebbero sovraccaricarli: la loro attenzione sarebbe catturata da troppi elementi che alla fine gli impedirebbero di concentrarsi veramente su qualcosa. Soprattutto per i più piccoli, è meglio scegliere giochi sensoriali, che offrano loro stimoli tattili, visivi, uditivi e olfattivi. Li aiuteranno a sviluppare le loro capacità in divenire.
Non dare mai ai bambini giocattoli non adatti alla loro età. Potrebbero stancarsi subito di utilizzarli, nel caso non offrissero loro niente da “imparare”, o stressarsi e restarci male se invece risultassero troppo complessi.
Lasciateli liberi di scegliere quale giocattolo utilizzare tra quelli che hanno a disposizione. Non decidete voi per loro. Questo li aiuterà a sviluppare la propria autonomia e aumentare l’interesse per il gioco che hanno davanti.
E soprattutto niente interferenze. Non interrompeteli inutilmente. Piuttosto osservateli e partecipate al gioco solo se saranno loro a chiederlo. Il silenzio è sacro per favorire la concentrazione per i bimbi di ogni età.
Giochi e attività per stimolare l’attenzione nei bambini
Sguardo fisso sull’attività che sta svolgendo, gesti ripetuti, movimenti coordinati, scarsa attenzione ai rumori o agli altri stimoli esterni: un bimbo concentrato entra in un universo tutto suo che gli dà gioia e soddisfazione.
Quindi, la capacità di concentrarsi non è solo importante per imparare, ma anche per ridurre lo stress, rafforzare la propria autostima ed esprimere la creatività. Ecco perché è ancora più importante stimolare l’attenzione nei bambini.
A seconda dell’età del bambino sono diversi i giochi e le attività che possono essere adatte per tale scopo. Vediamone alcune da proporre al vostro ometto o alla principessina che avete in casa.
Attività per stimolare l’attenzione nei neonati
Sin dalle prime settimane di vita i bambini sono in grado di recepire gli stimoli esterni, bisogna capire però quali sarebbe meglio offrirgli. Ho già parlato in maniera esaustiva dei giochi da mettere in mano a un bimbo appena nato in quest’articolo del blog di Cherieswood. Oggi voglio solo ricordarvi che questi giocattoli devono seguire passo per passo lo sviluppo del bimbo per sostenerlo nel suo percorso.
Nelle prime settimane di vita sono ottime le giostrine Montessori in bianco e nero, visto che i suoi occhi possono percepire solo i contrasti. Man mano che passano i mesi ad esse possono essere affiancati palestrine, pannelli sensoriali, libri tattili, insomma da tutto ciò che stimola i loro sensi senza sovraccaricarli.
Il cesto dei tesori
Un’attività fai da te che potrete sperimentare col vostro bimbo intorno alla fine del suo primo anno di vita, è quella del cesto dei tesori. Nonostante la sua semplicità questo gioco è in grado di stimolare l’attenzione dei neonati come pochi altri sanno fare.
Per realizzare il cesto dei tesori innanzitutto serve…un cesto. Non l’avreste mai detto, vero?
Cercatene uno di vimini dai bordi bassi. Riempitelo di pezzi di stoffa, scatoline di cartone, gomitoli di lana, cucchiai in legno, grosse castagne, ecc. Prediligete materiali naturali, facilmente reperibili e sicuri per il vostro piccolino. Vale sempre la regola di non sovraccaricare il bimbo di stimoli, quindi scegliete pochi oggetti e magari variateli nel corso del tempo.
Il bebè passerà tantissimo tempo ad esplorare questo mondo magico che gli verrà proposto, facendo lavorare tutti i suoi sensi.
Giochi per stimolare l’attenzione nei bambini di 1/2 anni
Per i bambini da 1 a 2 anni sono perfetti per stimolare l’attenzione i giochi ad incastro Montessoriani, i puzzle con grandi tessere e anche le prime matite colorate. Ma anche in questo caso potrete essere voi a inventare per loro dei giochini interessanti. Molto spesso le attività fai-da-te riescono a colpire l’attenzione dei più piccoli molto più dei giocattoli in commercio.
So cosa starete pensando ora. Non ho tempo, non sono in grado di creare giochi che possano essere utili a mio figlio, ecc. Eppure, non serve chissà cosa per farli felici, solo un po’ di buona volontà. Ce la potete fare! 😉
Nascondino e attività con la sabbia
Avete mai pensato di rivisitare il gioco del nascondino per renderlo a portata dei bambini più piccoli?
È perfetto per stimolare l’attenzione di bimbi da 1 a 2 anni che, ora che hanno imparato a camminare, hanno voglia di esplorare ogni angolo dell’ambiente dove vivono. Approfittate di questa loro predisposizione al movimento per incoraggiarli a trovare oggetti, o anche persone, nella stanza dove giocano.
Se poi avete la fortuna di disporre di un giardino dedicate un angolo di esso al vostro bambino. Create per lui una sorta di spiaggia in miniatura. Fornitegli dell’acqua dei secchielli, palette e rastrelli e anche formine. Si divertirà a giocare con la sabbia, a sentirne la consistenza, a vedere cosa accade quando si bagna. L’unica cosa di cui dovrete preoccuparvi è che non metta la sabbia in bocca. Ma alla fine, anche se lo facesse, non sarebbe un dramma. Una volta verificato che non è proprio molto piacevole da assaporare state tranquilli, non la mangerà più!
Stimolare l’attenzione nei bambini in età prescolare (3/5 anni)
Sono davvero tanti i giochi fai-da-te che possono stimolare l’attenzione dei bambini in età prescolare. Per realizzarli non serve spendere un solo centesimo, ma servirsi di materiali che si possono tranquillamente reperire in casa. Io oggi vi parlerò in particolar modo del gioco dei travasi, per il quale vi consiglio di procurarvi un bel vassoio solido e infrangibile. Potrete utilizzarlo per questa e tante altre attività, e servirà anche per insegnare ai più piccoli il senso dell’ordine. Una volta che il gioco è finito, il bimbo rimetterà il vassoio al suo posto per poi riprenderlo all’occorrenza.
Il gioco dei travasi
Liquidi o solidi, i giochi dei travasi sono sempre apprezzati dai bambini di questa età. Stimolano la loro attenzione, favoriscono la concentrazione e la motricità fine.
Per effettuarli bisogna solo procurare ciotole, brocche, bottiglie, o qualunque altro contenitore che siano in grado di manipolare. Poggiateli sul vassoio e riempiteli con acqua. Magari aggiungete qualche goccia di colorante, meglio se alimentare, per renderla più visibile.
Oppure potrete procurarvi dei legumi secchi, piccole pietre, pon pon di cotone colorato. Per i più grandicelli sono perfette anche le biglie o le perline dai mille riflessi.
Invitateli a travasare questi materiali da un contenitore all’altro, magari, nel caso degli oggetti solidi, fornendo loro delle pinze o un cucchiaio. Per loro sarà un’esperienza davvero edificante.
Stimolare l’attenzione nei bambini dai 6 anni in su
Con l’inizio della scuola la capacità di concentrarsi dei bambini verrà messa alla prova. Se si è riusciti a stimolare l’attenzione nel modo migliore durante gli anni precedenti, i bimbi non dovrebbero avere difficoltà nel seguire l’insegnante in classe. Se così non fosse, cercate di aiutarli prima di rimproverarli. Non ha senso farli sentire in colpa per un qualcosa che non sono ancora in grado di fare.
Memory, puzzle, libri di attività creative ma anche giochi di gruppo da fare all’aperto possono aiutare a sviluppare la loro concentrazione. Se non bastassero, cercate di coinvolgerli in attività che possano stimolare la loro attenzione e fargli sentire la vostra vicinanza: è davvero importante in queste circostanze.
Leggere e cucinare con loro
Attraverso le storie i bambini imparano. Cosa? Ad ascoltare innanzitutto, capacità fondamentale quando la maestra spiega. Leggete dei libri a vostro figlio e poi fategli delle domande molto semplici. Vi renderete conto se il bambino è riuscito o no a seguirvi. Se a lui piace disegnare, chiedetegli di rappresentare sul foglio la storia: anche da questo potrete capire se ha ascoltato o no.
Per stimolare la sua attenzione potrete anche cucinare insieme. Preparare una torta, una pizza o dei semplici spiedini di frutta con la mamma è un’attività utilissima anche per favorire la manipolazione.
Selezionate ricette semplici da proporre al vostro bambino. Lasciate che sia lui a scegliere quella che più lo ispira. Procurategli un bel grembiule e mostrategli cosa fare. Sarà tanta la soddisfazione quando potrà portare in tavola un piatto che ha contribuito a cucinare.
I genitori devono dare il buon esempio
Sono tanti i modi per stimolare l’attenzione dei bambini, insieme ne abbiamo visti solo alcuni, ma non bastano. Affinché i nostri figli riescano a coltivare la capacità di focalizzare l’attenzione, noi genitori dobbiamo dare il buon esempio.
I bambini sono come spugne, non dimentichiamolo mai. Se mentre giochiamo con loro ci facciamo distrarre da altro, anche loro si faranno distrarre da stimoli esterni.
Evitiamo di cadere nell’errore di mettere i bambini davanti alla TV per avere il tempo di occuparci delle nostre faccende. Non diamo mai loro i nostri cellulari per farli stare buoni. Diversi studi hanno dimostrato che le attività passive e l’uso dei mezzi elettronici protratto nel tempo riduce la capacità di concentrazione dei più piccoli.
Prediligiamo invece le passeggiate e le attività all’aria aperta, facciamoli andare a letto presto la sera e…insegniamo loro ad annoiarsi. Attimi di silenzio aiutano l’introspezione anche nei più piccoli. Permettono alle loro menti di esercitare la fantasia e di ritrovare quella calma necessaria a concentrarsi come si deve sul compito che dovranno svolgere.
Sonia