Come stimolare un neonato a gattonare: 3 metodi efficaci

Camminare per molti di noi è un’azione naturale ma tutt’altro che scontata. Per un bambino, come tutti ben sappiamo, il passaggio dalle comode braccia di mamma e papà alla deambulazione passa quasi sempre attraverso il gattonamento.

Anche se i bambini imparano spesso a gattonare da soli, i genitori possono dare loro una mano in moltissimi modi diversi.

Andiamo allora per gradi e vediamo a quanti mesi i bambini iniziano normalmente a gattonare e come possiamo aiutarli in questa nuova avventura

A quanti mesi gattonano i bambini?

Un neonato inizia a gattonare solitamente tra i 6 e i 10 mesi.

Come ricordiamo sempre, ogni bambino è unico e sviluppa le abilità motorie a un ritmo diverso da tutti gli altri, quindi alcuni possono iniziare prima o dopo questo intervallo di tempo.

Non c’è una regola fissa per cominciare il gattonamento, alcuni neonati passano direttamente dal sedersi al camminare, e anche questo non significa che ci sia qualcosa di sbagliato o che il bimbo non stia sviluppando le sue abilità motorie in modo sano e progressivo.

Il mio bambino non gattona: cosa posso fare?

Gattonare è un importante passo nello sviluppo psicomotorio dei neonati perché permette loro di esplorare l’ambiente circostante e di sviluppare la loro capacità di coordinazione, equilibrio e la percezione spaziale.

I bambini imparano a gattonare a ritmi diversi e una serie di fattori può contribuire a far sì che un bambino scelga di gattonare o meno

Se è vero che il sistema nervoso centrale deve essere abbastanza maturo da permettergli di farlo, i fattori ambientali e motivazionali possono giocare un ruolo altrettanto importante.

Ad esempio, se un bambino viene spesso tenuto in braccio o in un box o in un girello, potrebbe non avere l’energia o la motivazione per gattonare, dato che non è spinto a fare da solo per la maggior parte del tempo.

Come capisco se il neonato è pronto a gattonare?

Ci sono alcuni segnali che possono aiutarti a capire se il tuo bambino è pronto a gattonare:

1. Il bambino è  in grado di sedersi senza sostegno: questo indica che ha sviluppato la forza muscolare necessaria per sostenere il proprio peso e per spostarsi.
2. Il neonato si  sposta attivamente quando è seduto,  ha cioè sviluppato la capacità di controllare i propri movimenti e di muoversi intenzionalmente in una specifica direzione
3. Gira la testa per seguire gli oggetti, rendendo chiaro che ha sviluppato la percezione spaziale e la coordinazione occhio-mano.
4. Il bambino cerca di raggiungere gli oggetti, dimostrando  curiosità e voglia di esplorare il proprio ambiente.
5. Si mette in ginocchio e cerca di alzarsi: questo indica che sta sviluppando la forza muscolare necessaria per gattonare.

Tuttavia, anche se il tuo bambino mostra alcuni di questi segni, potrebbe non essere pronto per gattonare. In generale, è importante non forzare il bambino e lasciare che inizi quando si sente pronto.

Aiutare e stimolare il bambino a gattonare

Ecco 3 metodi efficaci che puoi utilizzare a casa per stimolare il tuo bambino al gattonamento 

1. Mettigli a disposizione oggetti interessanti a portata di mano
   Posiziona giocattoli interessanti e raggiungibili davanti al bambino per stimolare la sua curiosità e la voglia di muoversi. Ad esempio, puoi mettere un giocattolo a pochi centimetri dalle sue mani per incoraggiarlo a raggiungerlo gattonando

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2. Pratica sessioni di tummy time
   Ossia posiziona il bambino sulla pancia mentre è sveglio.  Il tummy time aiuta a sviluppare la forza muscolare nella parte superiore del corpo e la percezione spaziale mentre il bambino guarda intorno. Si può svolgere in un ambiente sgombro, senza troppe distrazioni, appoggiando il neonato su un tappeto confortevole e morbido.

3. Incoraggialo sia in modo verbale che fisico
   Incoraggia il bambino a muoversi, parlando con lui e mostrandogli come si fa a gattonare. Anche quando il bambino sta gattonando, sostienilo con le mani per evitare che si faccia male, ma non tanto da prenderlo per mano, il bambino deve sviluppare forza muscolare e coordinazione.
   Un metodo sempre efficace è chiamare il neonato per nome e mostrargli qualcosa di interessante dall’altra parte della stanza, incoraggiandolo a raggiungerlo.

Metodo Montessori e gattonamento

Il metodo Montessori è un approccio pedagogico sviluppato da Maria Montessori che incoraggia l’autonomia e la libertà del bambino, l’ambiente circostante svolge un ruolo cruciale per lo sviluppo.

Se sei già familiare con questo metodo probabilmente hai già sentito parlare della Palla Montessori o Puzzle ball.

Questo particolare tipo di palla è rigorosamente in tessuto composta da 12 triangoli imbottiti con colori a contrasto e un sonaglio interno. Questo gioco è decisamente multifunzionale, non solo è un buon stimolo sensoriale ma aiuta il bambino a coordinare i movimenti.

Ciò che rende perfetta la puzzle ball da proporre durante la fase del gattonamento è dovuto alla sua conformazione: la struttura a spicchi fa si che non rotoli come una palla normale, allontanandosi troppo dal bambino che quindi rimarrà più concentrato per cercare di avvicinarsi ad essa per afferrarla o per sentire il rumore interno.

Infine per qualsiasi dubbio o preoccupazione che potresti avere riguardo lo sviluppo del bambino, chiedi consiglio al tuo pediatra.

Per concludere

Spero che questi consigli ti siano stati di aiuto, ricorda sempre che ogni bambino è unico e sviluppa le abilità motorie a un ritmo diverso, quindi non preoccuparti se il tuo bimbo non risponde subito agli stimoli, potrebbe essere semplicemente necessario ripetere più volte prima che mostri interesse al gattonamento.

Noi di Cherieswood vogliamo aiutarti dandoti i nostri personali consigli ed il nostro parere, ma per qualsiasi dubbio o preoccupazione riguardo l’approccio al gattonamento del tuo bambino dovresti sempre chiedere consiglio al pediatra.

E ora racconta, come hai stimolato a gattonare il tuo bebè?