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Quella notte, seduta sulla sedia a dondolo del giardino, la Mamma stava cullando Kay cercando di farlo addormentare. Non era sicura di quello che l’avrebbe fatto smettere di brontolare e casualmente disse: “Guarda il cielo, quelle piccole luci sono stelle. Ricordo il giorno in cui le ho visitate. Lo sai tesoro, che la mamma ha viaggiato nello spazio?”

Il piccolo Kay smise di lamentarsi e guardò la Mamma con faccia incuriosita. Forse aveva trovato qualcosa che poteva funzionare, quindi iniziò a raccontare:

“Una volta, quando avevo la tua età, avevo un amico che si chiamava Verdolino. Verdolino era molto più avventuroso di me, abitava su un Pianeta Lontano Lontano e viaggiava con una navicella per l’universo.

Dopo ogni lungo viaggio veniva a trovarmi sulla Terra, preparavo un po’ di latte con i biscotti al cioccolato della nonna e mi raccontava sempre storie divertenti su posti e galassie lontane.

Un giorno gli dissi: “Le tue storie sono bellissime! Voglio vedere la Luna e le stelle e qualsiasi cosa intorno a noi! Voglio visitare il tuo Pianeta Lontano Lontano! Portami con te!”

Verdolino era molto contento di sentire queste parole: “Sarebbe bellissimo! La mia navicella però ha solo una seggiolino. Se vuoi viaggiare nello spazio, devi avere un razzo!” 

“Un razzo? Lo costruirò!”

Passarono i giorni. Presi una grande scatola dal garage, una bacinella e dei fogli di alluminio dalla cucina. Costruii il razzo, appena più grande di me. Per finire, lo colorai di arancione brillante.”

“Kay, amore mio, non puoi immaginare come ero emozionata per il mio razzo!”, esclamò la Mamma.

“Saltai una volta, nulla. Saltai una seconda. La terza volta saltai più alto che potevo e… Finalmente! Il razzo stava volando! Ero nello spazio!

Riconobbi tutte le costellazioni che Verdino mi aveva insegnato, la stella Polare e la Luna di fronte a me. Volevo avvicinarmi, quindi iniziai a muovere le braccia su e giù velocemente.

Ad un certo punto, vidi Verdino arrivare con la sua navicella super scintillante. Mi stava salutando con la mano dalla grande cupola di vetro.

Il mio cuore batteva così velocemente da quanto ero felice; ricominciai a muovere le braccia su e giù.

Il grande Pianeta Lontano Lontano era lì e io ero così vicino! Sembrava un grande pallone con un anello verde tutto intorno e finalmente riuscii ad atterrare giusto nel mezzo. Mi fermai ad ammirare la bellezza dell’universo, le stelle e gli altri pianeti intorno.  Che gran bella avventura è stata!”

La Mamma sorridendo guardò il piccolo Kay addormentato mentre lui sognava il suo nuovo piccolo amico verde nello spazio.


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