Perché Babbo Natale porta i regali? Chi è la befana? Perché a Natale si fa l’albero?
Ditemi la verità, quante domande simili a queste vi siete sentiti rivolgere dai bambini soprattutto in prossimità delle feste natalizie? Mia figlia, quando era piccola, mi mitragliava con i suoi perché sul Natale. Ho dovuto per forza informarmi sul significato dei diversi simboli natalizi per farla contenta. In realtà non mi è costato tanto. Adoro sguazzare tra i libri, soprattutto quando raccontano fiabe, miti o leggende.
E ora voglio condividere questo mio “sapere” con voi, in modo che possiate spiegare ai più piccoli il significato di alcuni dei simboli del Natale. Qual è l’utilità di tutto questo? Serve per ridare al Natale parte della sua importanza e della sua magia. Non fate credere ai vostri figli che siano solo i pacchetti sotto l’albero a fare Natale se non volete rischiare di trasformare una festa così pura e gioiosa in qualcosa di superficiale che non rimarrà impresso nei loro cuori.
Da dove derivano i simboli del Natale
Il presepe, l’albero, Babbo Natale, i regali, la stella di Natale, la Befana, ecc. Sono talmente tanti i simboli del Natale che sicuramente non potrò elencarli tutti. L’origine di molti di loro si perde nella notte dei tempi. Altri, invece, sono più recenti o non sono altro che il riadattamento di quelli di un tempo.
E se alcuni, come il presepe, sono strettamente legati al significato religioso della festa, altri si discostano molto da esso. Babbo Natale ne è l’esempio lampante, anche se un qualche legame con la religione lo troviamo andando a spulciare la sua storia.
Questo perché il Natale ormai è diventato la festa di tutti, credenti o no. È il momento in cui si festeggia la famiglia, i bambini. È la giornata della bontà e della gioia e come tale viene accolta a braccia aperte.
Vediamo allora tutto ciò che si nasconde dietro i più comuni simboli natalizi, partendo da quello più amato dai bambini. Parlo di Babbo Natale, è ovvio.
Babbo Natale: uno dei simboli natalizi più amati dai bambini
Il faccione rubicondo di Babbo Natale, la sua barba bianca e il suo vestito rosso sono al centro dell’attenzione dei bimbi quando Natale si avvicina. La sua figura rappresenta l’allegria, la gioia e la generosità associate a questa festa.
I bambini sono felicissimi quando riescono ad “incontrarlo”. Hanno talmente tanta voglia di sognare che lo accolgono a braccia aperte. Però qualche domandina se la fanno, non crediate che siano così ingenui. Mia figlia aveva solo sei anni, quando dopo avergli chiesto se avesse scritto la letterina a Babbo Natale mi ha risposto: “No, tanto Babbo Natale lo vedo ogni giorno. E quando lui non c’è rimango con la Befana”. Immaginatevi la mia faccia!
Quindi non date per scontato nulla e cercate di inserire del vero nella magia. In tal modo, quando scopriranno la verità, non potranno accusarvi di aver loro mentito del tutto 😉.
Quindi chi è Babbo Natale? Viene identificato con San Nicola, un vescovo turco vissuto nel VI secolo d.C.
È ricordato per la sua grande bontà d’animo, che lo portò a salvare diverse ragazze da una vita di stenti. Regalò ai loro genitori sacchi d’oro che riuscirono a impedire alle ragazzine di finire per strada. Ecco perché si dice che Babbo Natale porti i regali. Tutto quello che gli ruota intorno, il suo aspetto, la slitta, le renne, è opera di diversi scrittori di libri per bambini, che lo rappresentarono come un vecchio dal volto bonario nelle loro favole. Il vestito rosso, invece, deriva dalla tradizione ecclesiastica: ricordiamoci che San Nicola era un vescovo. Ma è stata la campagna pubblicitaria della Coca-Cola degli anni ’30 a consolidare e diffondere nel mondo l’immagine del Babbo Natale di rosso vestito che i nostri bimbi conoscono e amano… e anche noi.
L’albero di Natale: uno dei simboli più diffusi delle festività
Gli alberi hanno sempre avuto un significato speciale per gli uomini. I druidi li adoravano come divinità. Per molti popoli, come quelli dei Celti, erano il simbolo della vita e della fertilità, e durante il solstizio d’inverno erano soliti ornarli con delle ghirlande.
I primi, però, a decorare con frutta e candele dei rami di pino all’interno delle proprie abitazioni furono i Romani. Lo facevano in occasione delle Calende di gennaio.
Con l’avvento del cristianesimo l’albero divenne il simbolo della vita eterna, e associato alla figura del Cristo. Il suo legno ricordava la Croce, e quindi la Salvezza che ha redento il mondo.
Sono tantissime le leggende natalizie che lo vedono protagonista. Alcune sono strettamente legate al significato religioso che gli viene attribuito, altre no. Riportarle tutte è impossibile, quindi vi illustrerò quelle che a me sono rimaste più impresse. Soprattutto ad una di loro sono molto legata, perché Aurora, mia figlia, la adorava da piccolina.
L’Albero della Vita
La Bibbia racconta che, in principio, Dio creo per l’uomo un meraviglioso giardino che venne chiamato Eden. Al centro di questo giardino collocò l’Albero della Vita. Si narra che, quando Adamo ed Eva colsero il frutto proibito, le foglie di questo albero si seccarono e si trasformarono in aghi. Dio cacciò via Adamo ed Eva e negò a tutti gli uomini l’accesso al Paradiso Terrestre facendolo sorvegliare dai suoi angeli. L’Albero della Vita ormai secco sarebbe rifiorito solo in occasione della nascita di Cristo.
Adamo, tuttavia, portò con sé un ramo di quell’albero che piantò per ricordare il suo errore. Ed ecco che nacquero i pini che oggi vengono addobbati in occasione del Natale. Le loro foglie sempreverdi simboleggiano la vita eterna, le luminarie la luce di Dio, e i regali che vengono messi ai loro piedi l’amore e la grazia divina.
La leggenda del taglialegna
C’era una volta un taglialegna che la sera della Vigilia, visto che ormai si era fatto tardi, fu costretto a passare la notte nel bosco. Si riparò sotto un grande abete. Nevicava e l’alberello, vedendo l’uomo tremare decise di proteggerlo con i suoi rami. Il giorno dopo gli uomini del villaggio, preoccupati, uscirono per cercare il boscaiolo. Quando lo trovarono rimasero a bocca aperta. L’albero che lo riparava era ricoperto di cristalli di neve che brillavano al sole: era stupendo.
Da quel giorno, il 25 dicembre in ogni casa del villaggio venne decorato un albero con candeline e nastrini in ricordo del bellissimo abete che aveva protetto il boscaiolo.
L’albero di Natale di Martin Lutero
Quella che vi voglio raccontare ora è una leggenda che pare contenga un po’ di verità. Il protagonista è Martin Lutero, il padre del protestantesimo, ed è quindi ambientata nel XVI secolo.
Si narra che la notte della Vigilia di Natale, rientrando a casa dopo la celebrazione religiosa, Martin Lutero si fermò in un bosco ad ammirare il cielo stellato. La luna rifletteva la sua luce sui rami degli alberi ghiacciati che scintillavano al buio. Martin Lutero rimase talmente affascinato da questo spettacolo che decise di adornare con decorazioni e candeline un abete del suo giardino. Ed ecco che nacque l’albero di Natale.
Il presepe: per raccontare ai bambini la storia di Gesù
Cosa rappresenti il presepe è più che scontato. Nei Paesi con forte tradizione cattolica è il simbolo natalizio per eccellenza perché racconta la nascita di Gesù. È anche molto utile per spiegare il significato del Natale ai più piccoli. Potreste infatti servirvi delle sue statuine per ripercorrere le tappe della storia del Bambinello raccontata nella Bibbia. Ai bambini rimarrà molto più impressa e impareranno anche ad apprezzare oltre al messaggio di amore, speranza e pace che trasmette, anche valori importanti come l’umiltà e l’importanza della famiglia.
Ma come nasce il presepe? Le sue origini sono da far risalire al Medioevo. Fu allora che San Francesco d’Assisi, dopo avere avuto il permesso del Papa, decise di rappresentare la scena della Natività. Scelse una grotta naturale nel piccolo paese di Greccio per l’ambientazione. Preparò una mangiatoia, recuperò un bue e un asinello e mise della paglia e dei panni per rappresentare il Bambinello. Celebrò in quella grotta la messa nella notte della Vigilia, raccontando a tutti la nascita del Signore.
Da allora il presepe si è diffuso tantissimo. Alla semplicità della rappresentazione francescana sono state aggiunte statuine di vario tipo e fattura, che molte volte trasformano questo simbolo sacro in un capolavoro di grande pregio.
La Befana: uno dei simboli del Natale italiano
Mezzo nonna e mezzo strega, la Befana ogni 6 gennaio arriva a solleticare la fantasia dei bambini, almeno qui da noi in Italia. Molti di loro non sanno se temerla o amarla. La prospettiva che possa portare loro del carbone sicuramente non li affascina.
Ma diciamoci la verità, la maggior parte delle volte è buona, e anche il carbone moderno che mette nelle calze è delizioso😊.
Ma chi è questa Befana? È la moglie di Babbo Natale? Aurora me lo chiedeva spesso.
La leggenda racconta che si tratta di una vecchina che abitava in una casetta non molto lontana da Betlemme. I re magi, essendosi persi, chiesero alla nonnina le indicazioni per arrivare in città. La invitarono anche ad unirsi a loro nella ricerca del Bambinello.
La vecchina inizialmente rifiutò, ma una volta che i tre re se ne furono andati, ci ripensò. Preparò un sacco pieno di dolci da portare al piccolo Gesù e si mise alla ricerca dei Magi. Non li trovò, e allora cominciò a bussare in ogni casa per regalare i suoi dolci ai bambini che vi abitavano, nella speranza di trovare Gesù bambino.
Forse lo cerca ancora quando sale sulla sua vecchia scopa per visitare i più piccini?
La Stella di Natale: il regalo di un bimbo a Gesù
Man mano che Natale si avvicina in tutte le case, le piazze e i negozi appaiono le Stelle di Natale. Il loro rosso vivo rievoca in pieno lo spirito natalizio, tanto da essere considerate uno dei simboli più tipici del Natale. Ma sapete la leggenda che si cela dietro questa pianta?
Si tratta di una storia molto dolce che arriva dal Messico e ha come protagonista una bambina. Questa bimba era molto povera e viveva in un piccolo villaggio. La notte di Natale era molto triste perché non aveva nessun dono da offrire a Gesù. Mentre pregava le apparve un angioletto che le consigliò di raccogliere dei rametti e di offrire quelli al Signore. La bimba lo fece ma, convinta che il suo regalo non sarebbe stato apprezzato, si mise a piangere. Una lacrima si poggiò su quei rametti secchi che subito ripresero vita e si trasformarono in splendidi fiori rossi. Nacquero così le Stelle di Natale
Perché far conoscere ai bambini il significato dei simboli di Natale
Oltre a quelli di cui vi ho parlato ci sono tantissimi altri simboli che rendono il periodo natalizio pieno di significato. Mi vengono in mente i ceri natalizi, il vischio, l’agrifoglio, ma sicuramente ne sto dimenticando qualcuno. È bene farli conoscere ai bambini, anche se non vi fanno domande, per dare uno spessore ancora maggiore a una festa per loro già stupenda.
D’altronde, dedicando loro del tempo per leggere o raccontare le leggende che si celano dietro ognuno di essi, state facendo ai Vostri figli il regalo di Natale più bello. E infatti lo stare in vostra compagnia che rende più di tutto speciale questo periodo per loro, lo sapete, vero?
Tanti auguri di buone feste cari amici di Cherieswood.
Sonia