Erba gialla, terra secca, alberi solitari sparsi qua e là che si estendono per chilometri e cielo azzurro: questa è la Savana. Il caldo crea linee ondeggianti all’orizzonte e non si vedono animali.
Una piccola mosca stava zigzagando da un albero di acacia all’altro per raggiungere la Grande Roccia e riposarsi un poco.
“Ragazzi, finalmente sono qui!” disse senza fiato la mosca.
La Grande Roccia, grazie alle sue dimensioni, era un rifugio naturale dal sole, con un piccolo stagno e qualche filo d’erba; qui gli animali passavano le loro giornate quando il clima era troppo caldo.
Coricato a pancia in su sulla roccia più alta, il leone Jack stava contando le poche nuvole in cielo, Amanda la giraffa mangiava le foglie dell’albero di acacia su cui la scimmia Jimmie stava ciondolando appesa per la sua coda.
L’unico entusiasta era Blue l’elefante, il più giovane del gruppo, che seduto in mezzo allo stagno stava spruzzando acqua con la sua proboscide per rinfrescare gli amici.
“Ragazzi, dai! Sono qui! Ascoltatemi!” ripeté la mosca con un po’ più di voce.
“Oh mosca, non ti abbiamo sentito arrivare” disse Amanda, “cosa sta succedendo?’’.
“Ho volato fin qui dalla tenda degli umani, ho grandi novità per tutti noi! Non indovinerete mai!” rispose.
“Mi piacciono gli enigmi! Voglio indovinare!” rispose eccitato Blue.
“No non puoi, è troppo difficile!”.
“Voglio provare, dai dammi un indizio!”.
“No ti giuro, è qualcosa di impensabile!” rispose ancora la mosca.
ROOOARRRR!, ruggendo Jack interruppe la discussione. “Non fate gli animaletti! Fa incredibilmente caldo oggi e siamo tutti troppo stanchi per fare questi giochi. Mosca parla! Veloce!” disse il leone con tono fermo.
Spaventato da questa reazione, la mosca inizió a spiegare: “Le nostre preoccupazioni stanno per finire! Pioverà!”
“Cosa?” interruppe Jimmie cadendo dall’albero
“É vero! Arriveranno altre nuvole, stasera pioverà. L’han detto gli umani, ne sono sicura.”
Sentendo queste parole, tutti gli amici iniziarono ad esultare.
“Festeggiamo questo avvenimento. Qui alla Grande Roccia, stasera!” sentenziò Jack. Il felino ordinò alla mosca di far visita agli altri rifugi e di invitare tutti gli animali della savana alla festa e poi continuò: “Jimmie, tu pensa alla musica.
Blue, occupati dell’intrattenimento e dei giochi nello stagno. Amanda, sei responsabile per gli snack vegetariani e io mi occuperò della location. Tutto dovrà essere perfetto. Andate!”
Alla sera, quando gli animali iniziarono ad arrivare alla Grande Roccia non c’erano nuvole da pioggia in cielo. Jack iniziò a diventare ansioso: “Amanda, tu sei la più alta tra noi, com’è la situazione nuvola lassù?”.
“Jack, me l’hai già chiesto due volte, vediamo le stesse nuvole. Nessuna novità per ora. Perchè non proviamo con la danza della pioggia?” replicò Amanda tranquilla.
Questa risposta illuminò il leone: “Brillante come sempre, Amanda!”,
e poi ordinò a Jimmie di suonare la canzone della pioggia e tutti gli animali nel rifugio iniziarono a cantare e ballare insieme in attesa dell’acqua.
Quando le prime gocce iniziarono a cadere, la Grande Roccia era piena di animali danzanti. Blue iniziò a saltare e urlare: “La mia prima pioggia! Non sapevo che era acqua dal cielo, bellissimo!”.
Jimmie suonò musica per tutti, Amanda ballò felice senza sosta perché la pioggia voleva dire più foglie e più foglie, più cibo.
Le danze, come la pioggia, continuarono tutta la notte. Il leone orgoglioso considerò la festa un successo e un evento che verrà ricordato per anni nella Savana!