Stare fuori casa, soprattutto se per lungo tempo, può essere particolarmente stressante per i più piccoli. Tra noia, stanchezza e magari anche un po’ di stress, l’agitazione e le crisi sono dietro l’angolo. In tuo soccorso però arrivano alcune tecniche di rilassamento e attività che, a seconda dell’età del tuo bambino, possono essere utili per aiutarlo a ritrovare la pace.
Perché il tuo bambino si stressa fuori casa?
Prima di tutto è importante capire perché il tuo bambino è stressato fuori casa. Le ragioni possono essere quasi infinite, ma identificare una causa può aiutarti a rimuovere velocemente il tuo piccolo dalla situazione stressante. A volte non si tratta infatti di semplici capricci, ma di vere minacce o pericoli e in questi casi è importante reagire prontamente e dare soccorso al bambino.
Identificare l’origine dell’agitazione può però anche essere utile in situazioni meno gravi perché ti aiuterà ad arrivare più preparata ai momenti potenzialmente stressanti e ti permetterà di osservare quali sono i comportamenti e le attività che possono permettono al tuo bambino di ritrovare la calma.
Tra le cause dello stress e dell’agitazione nei bambini fuori casa possiamo trovare:
- ambienti nuovi o poco conosciuti;
- persone nuove o dall’aspetto minaccioso;
- troppi stimoli sensoriali;
- ricordi di esperienze negative avvenute in situazioni simili;
- situazioni dolorose o particolarmente scomode come esami e visite mediche;
- necessità di stare zitti e/o fermi per lunghi periodi di tempo.
Va inoltre ricordato che il bambino potrebbe essere già di cattivo umore, magari per colpa di qualcosa che è successo a casa o per una giornata no passata all’asilo, quindi il malumore può non essere causato direttamente dall’uscita in sé, ma può essere esacerbato dalla situazione insolita e dalla lontananza da oggetti e persone che possono confortare il piccolo.
Come aiutare un bambino a rilassarsi
Per fortuna ci sono diversi modi per calmare un bambino che è stressato fuori casa.
Prima di tutto bisogna assicurarsi che il bambino sia nutrito e riposato. A volte crisi, capricci e malessere generale sono provocati dalla fame e dalla mancanza di sonno.
Se i bisogni primari del piccolo sono soddisfatti, è possibile applicare altre strategie. Se possibile, ad esempio, è importante rimuovere il bambino dalla situazione stressante e non costringerlo a subirla a tutti i costi. In questo modo aiuterai il tuo piccolo anche a sapere lui è la tua priorità e che in te c’è un alleato pronto a supportarlo e a cui affidarsi nei momenti di bisogno.
Le emozioni negative possono essere anche affrontate in altri modi. Se in giro non possiamo portare con noi tutti quegli oggetti che in casa ci aiutano a far rilassare il nostro bambino, come il barattolo della calma, possiamo comunque aiutarci preparando un “kit di emergenza” per le uscite, come abbiamo spiegato in un articolo dedicato.
E possiamo, infine, come vedremo in questo articolo, applicare diverse tecniche di rilassamento a seconda dell’età del bambino. Queste tecniche non sono aiuteranno il tuo bambino a superare momenti stressanti e a calmare il suo sistema nervoso. Gli doneranno infatti anche strumenti che potrà utilizzare in futuro e gli insegneranno che alcune situazioni non sono così brutte come credeva e che ha la forza per superarle.
Come calmare i bambini più piccoli
I bimbi più piccoli sono molto suscettibili ai cambiamenti nell’ambiente circostante e alle sensazioni di disagio e malessere fisico ed emotivo. Il loro modo per comunicarlo, come ben sappiamo, è spesso tramite il pianto.
Uscire di casa e venire senza preavviso circondati da rumori, colori, ambienti e persone nuove può essere quindi decisamente stressante per i più piccoli.
Questo non vuol dire che non potrai mai uscire con il tuo bambino! Anzi, tutti quegli stimoli che possono a prima vista essere stressanti sono fondamentali per lo sviluppo sociale, motorio ed emotivo del tuo piccolo.
Nei momenti di crisi, però, puoi aiutarlo a calmarsi provando ad applicare alcune tecniche. Ovviamente la scelta di quale utilizzare dipende da molti fattori, come il luogo in cui vi trovate, gli oggetti a vostra disposizione e molto altro.
Prima di tutto, se possibile, in questi casi puoi provare ad allontanare il tuo bambino dall’ambiente stressante, cercando un luogo silenzioso e magari buio. Se sei a casa di amici, puoi chiedere loro di utilizzare una stanza dall’altra parte della casa, o se sei in giro puoi provare a rifugiarti in auto o in un bagno pubblico, purché questo sia pulito.
Puoi inoltre imparare alcune tecniche di massaggio infantile. Massaggiare il pancino o la testa del tuo bambino può infatti aiutarlo a rilassarsi e a trovare conforto nel contatto fisico.
Il massaggio promuove anche il rilassamento muscolare e la digestione, aiutando il tuo piccolo a sentirsi bene fisicamente.
Puoi infine aiutare il tuo bambino a sentirsi meglio offrendogli oggetti che gli trasmettono sensazioni positive come peluche soffici, coperte o palline antistress.
La magia del contatto con i genitori
Per i bambini più piccoli il contatto con i genitori tramite i cinque senso può essere di enorme aiuto perché, durante i mesi nella pancia e subito dopo la nascita, hanno imparato a riconoscerli come figure di riferimento e di supporto. Per questo puoi provare a fargli sentire la tua voce al tuo piccolo cantandogli una ninnananna o sussurrandogli parole dolci e cercare di tenerlo stretto a te in modo da fargli sentire il tuo odore.
Per questa ragione, se non puoi essere in compagnia del tuo piccolo, puoi anche provare a lasciargli un pezzo di stoffa o una tua maglietta con il tuo odore per aiutarlo a sentirsi “a casa” anche se lontano da te o perfino registrare un piccolo brano in cui gli canti una canzone o gli parli.
Rilassamento per i bambini più grandi
Crescendo i bambini sviluppano una personalità sempre più definita, la capacità di interagire con l’ambiente in modo più attivo e acquisiscono nuove abilità motorie e sociali. Interagire con loro e aiutarli a scaricare lo stress può quindi diventare più facile perché spesso saranno loro a dirci chiaramente qual è il problema.
Anche le tecniche di rilassamento, all’incirca dai due anni in su, diventeranno più “interattive” e a questo punto potremo offrire ai bambini strumenti che loro saranno in modo anche di applicare in maniera indipendente.
Le tecniche di rilassamento per questi bambini più grandi passano molto spesso comunque dal corpo e dal contatto fisico.
Puoi infatti iniziare con semplici abbracci che possono essere dei veri toccasana per una mente sotto stress! Se questi non dovessero bastare, puoi insegnare al tuo bambino alcune posizioni di yoga infantile che sono utilissime per distrarre la mente, ritrovare la pace e muovere allo stesso tempo il corpo.
Il movimento può infatti essere un’ottima tecnica di rilassamento anche in modo che non ci aspettiamo. Che ne dici, ad esempio, di una bella corsetta? Correre e attività fisiche simili non solo fanno sfogare le energie e distraggono il bambino da ciò che gli causa stress, ma promuovo anche la produzione di endorfine, gli ormoni del benessere.
Come abbiamo visto nell’articolo dedicato ai benefici del silenzio nei più piccoli, anche il contatto con la natura può trasformarsi in una vera e propria meditazione rilassante. Se siete fuori casa e vicini a un po’ di verde, puoi proporre al tuo piccolo semplici attività come quella di abbracciare un albero, ascoltare il canto degli uccellini o semplicemente sdraiarvi su un prato guardando le nuvole passare.
Il potere della parola
Con lo sviluppo delle capacità comunicative del tuo bambino puoi iniziare a utilizzare anche la parola come strumento per aiutarlo a rilassarsi. Comunicare col tuo bambino aiuta infatti a rafforzare i vostri legami, farlo sentire capito e coccolato e sviluppare strategie future per evitare momenti stressanti. Semplicemente raccontandoti cosa lo turba, inoltre, il tuo piccolo potrà iniziare a trovare la tranquillità e dare un senso a ciò che lo preoccupa e tu in cambio potrai donargli delle parole rassicuranti e di conforto.
Ma non solo, grazie al potere della parola potrai aiutare il tuo piccolo a scappare, almeno con la fantasia, da cosa gli provoca stress. Puoi infatti accompagnarlo in visualizzazioni guidate, in cui puoi ad esempio chiedergli di immaginare ambienti rilassanti e situazioni piacevoli.
A una certa età il tuo bambino potrà anche provare a meditare e tu potrai condurlo in esercizi di respirazione e di radicamento, chiedendogli ad esempio di fare attenzione all’inspirazione e all’espirazione e a notare le sue sensazioni corporee e cosa percepisce dall’ambiente circostante.
E, infine, potrai usare la parola per raccontare al tuo bambino delle storie rilassanti e rassicuranti che lo aiuteranno a distrarsi e a trovare conforto in un lieto fine.
Chiara