Ma-ma-ma-ma, pa-pa-pa, la-la-la. Ditemi la verità, non vi siete emozionati quando vostro figlio, per la prima volta, ha cominciato a emettere piccole sillabe? E ancora di più quando vi siete resi conto che con esse voleva indicare qualcosa?
A casa mia abbiamo fatto scommesse su quale sarebbe stata la prima parola che la mia bimba avrebbe pronunciato per indicare qualcosa o qualcuno. Ci ha un po’ stupiti quando ci siamo resi conto che non era mamma o papà o nonna. La prima parola da lei pronunciata con intenzioni comunicative era “acn”.
“Acn, acn” diceva indicando la bottiglia dell’acqua con la manina. Dovevate vedere la faccia di mia madre quando l’ha vista farlo con i suoi occhi. La bambina aveva solo 8 mesi e pareva a tutti impossibile. Ma Aurora, così si chiama mia figlia, dal punto di vista del linguaggio è sempre stata un passetto avanti.
Non tutti i bambini sono uguali però, come è normale che sia. Di conseguenza anche lo sviluppo di ognuno di loro è diverso. Alcuni gattonano o camminano prima, ma magari impiegano più tempo ad esprimersi. Altri, come Aurora, impiegano più tempo a reggersi bene in piedi, ma prendono da subito confidenza con le parole.
Quindi non preoccupatevi se vedete che i vostri figli tardano a parlare. Invece provate a stimolarli con giochini simpatici: si sa che si apprende meglio quando ci si diverte.
Se non ne conoscete vi aiuto io. In questo articolo, infatti, vi proporrò alcuni giochi Montessori per stimolare il linguaggio che faranno sorridere i vostri piccolini. Alcuni li ho testati personalmente, e, visto i risultati, posso dirvi che funzionano 😉.
L’importanza del linguaggio nel metodo Montessori
Parlare è fondamentale per l’uomo perché gli permette di esprimersi e di entrare in relazione con i suoi simili. Questo lo aveva ben presente Maria Montessori quando ha ideato il suo metodo. Considerava le parole uno strumento importantissimo per aiutare i bambini a esplorare il mondo. Tramite esse i più piccini possono comunicare i propri bisogni e le proprie emozioni, possono raccontare e raccontarsi.
Per questo motivo il linguaggio non può essere inteso come un semplice apprendimento meccanico di suoni più o meno articolati. È piuttosto un processo lungo che comincia dal primo giorno di vita… e non termina mai. È quindi una delle capacità innate che il bambino sviluppa e perfeziona gradualmente, esercitandosi spontaneamente e inconsapevolmente, guidato dal suo interesse naturale.
L’ambiente che gli sta intorno può favorire questo processo. Abbiamo già accennato diverse volte al concetto di mente assorbente del bambino, cioè alla capacità che possiede di appropriarsi di tutto ciò che lo circonda. Un ambiente stimolante, dove ci si esprime con parole semplici e in grado di descrivere appieno la quotidianità, è quanto di meglio possa esserci per aiutarlo a imparare ad esprimersi e a comunicare in maniera adeguata le sue esigenze e le sue emozioni. Arricchirlo con giochi Montessori per stimolare il linguaggio sarà utile per spingere il piccolino ad appropriarsi delle parole divertendosi.
Le diverse fasi dello sviluppo del linguaggio
Come ho detto inizialmente, ogni bambino è una storia a sé. Quindi non è detto che tutti quanti seguano delle tabelle stabilite per quanto riguarda il parlare. In linea di massima possiamo però dire che lo sviluppo del linguaggio si articola in diverse fasi, che portano all’evolversi del modo di comunicare del neonato.
Nelle prime settimane il piccolino attira le attenzioni di mamma e papà col pianto…e ci riesce bene! Nei mesi successivi ad esso si alterneranno i primi suoni e i tipici vocalizzi che evocano tanta tenerezza. Solo intorno ai 6 mesi comincia a pronunciare le prime sillabe. È questo il periodo delle cosiddette lallazioni. Molte volte vengono interpretate come l’intenzione da parte del neonato di esprimere concetti o di identificare qualcosa. In realtà al suo ripetere in continuazione delle sillabe non deve essere associato nessun significato. Spetta a noi genitori fargli capire che esiste un collegamento tra ciò che dice e la realtà. Ci vorrà comunque ancora un po’ di tempo perché riesca a coglierlo.
Tra i 9 e i 12 mesi ecco che possono arrivare le prime parole, che solo in seguito si uniranno a formare frasi di senso compiuto. Da questo momento in poi il suo linguaggio si arricchirà sempre di più e continuerà ad evolversi con la crescita.
Potrebbe anche capitare che, in alcuni periodi, si abbia una regressione del linguaggio. Può trattarsi di un semplice fatto fisiologico. Molte volte i bambini, prima di fare un importante balzo avanti nel loro sviluppo, attraversano periodi di crisi che sembrano farli tornare indietro. Succede, per esempio, in corrispondenza dei cosiddetti scatti di crescita. Generalmente durano poco, quindi non vi preoccupate ma cercate di stare più vicino ai vostri piccolini in quei momenti. Magari proponete loro giochi Montessori per stimolare il linguaggio: potrebbero risultare utili.
Solo se vedete che la cosa si protrae per tempi molto lunghi prendete un appuntamento col pediatra. Sarà lui a valutare come trattare il problema.
Attività per stimolare il linguaggio: perché sono importanti
Abbiamo visto che il linguaggio è importante per favorire la crescita cognitiva, sociale ed emotiva del bambino. E non solo. Può aiutare il piccolo anche a sviluppare la memoria, la concentrazione e le abilità di problem solving. È dunque nostro compito favorire il suo apprendimento linguistico nel migliore dei modi. Lo possiamo fare adottando comportamenti quotidiani corretti e proponendogli giochi Montessori per sviluppare il linguaggio.
Comportamenti da adottare per stimolare il linguaggio dei bambini
Tra i comportamenti da adottare per stimolare il linguaggio nei neonati, quello di parlare loro in continuazione è uno dei migliori. Cercate di non farlo a vanvera però, e usate un linguaggio semplice e non inventato. Mettete da parte tutti quei termini che non esistono nel vocabolario italiano e che solitamente vengono adoperati con lo scopo di rendere più semplice ai bambini pronunciare le parole.
Dalle mie parti, per esempio, anziché dire al bambino “Andiamo a fare una passeggiata” spesso si dice “Andiamo a ciuciù”. Lo si fa per trasformare in “bambinese” una parola che può sembrare lunga e complessa.
Ma modificare i termini non aiuta il piccolino a impararli. Bisogna, piuttosto, parlargli lentamente, mostrargli il legame esistente tra parole e azioni, tra nomi e oggetti. Leggete per lui ad alta voce mostrandogli i disegni dei libri. Inizialmente servitevi di libri illustrati che raccontino storie semplici e il più possibile attinenti alla quotidianità, che abbiano disegni non troppo ricchi o complessi.
Io, per mia figlia, sin dai primi giorni, ho letto tanto. Incoscientemente le avevo messo un piccolo libro illustrato nella culla. Per me era importantissimo trasmetterle l’amore per la lettura in ogni modo, anche utilizzando gesti augurali come quello. Ci sono riuscita, però voi non comportatevi in maniera sconsiderata come ho fatto io. Non ci devono essere oggetti di nessun tipo nella culla del neonato, sono pericolosi.
Oltre alle storielle prendete in considerazione anche le filastrocche, trasformatele in canzoncine quando potete. Le parole cantate riescono a fare breccia nell’interesse del piccolino molto più di quelle solo pronunciate.
Giochi Montessori per stimolare il linguaggio
La lettura era molto apprezzata da Maria Montessori, ma non era il solo metodo di cui si serviva per favorire lo sviluppo del linguaggio dei più piccoli. Ripercorrendo i suoi passi, anche noi ora ne prenderemo in considerazione degli altri. Vedremo insieme alcuni dei più semplici giochi Montessori per stimolare il linguaggio, in modo che tutti possiate riproporli ai vostri figli per aiutarli a esprimersi al meglio.
Giochi Montessori per stimolare il linguaggio: le miniature
Uno dei primi giochi Montessori per stimolare il linguaggio che potrete proporre ai vostri bimbi è quello delle miniature. Per farlo vi basta procurare delle riproduzioni in scala ridotta di oggetti che il bambino può collegare alla sua realtà quotidiana. Possono essere delle macchinine, dei giocattolini che riproducono animali o cose. Molto belli sono quelli in legno realizzati da Elisa, li trovate qui. Possono essere molto utili per lo scopo anche i ciondoli in feltro abbinati alle palestrine Cherieswood.
Mostrateli al bambino ripetendo il loro nome o chiedendo a lui di farlo, se riesce. Il passo successivo può essere quello di sistemarli sul tappeto di gioco o su un tavolino, e chiedere al piccolino di prendere quello che gli dite. Si tratta di un giochino molto utile per testare anche la sua capacità di osservazione
Giochi Montessori per stimolare il linguaggio: il cofanetto delle parole
Tra i giochi più utilizzati per stimolare il linguaggio nelle Case dei bambini c’è quello del “Cofanetto delle parole”. Per realizzarlo basta avere una scatolina dove inserire schede con immagini di oggetti o azioni comuni. I bambini devono osservare le immagini mentre ascoltano i suoni che le identificano pronunciati da mamma o papà. In tal modo si favorisce la connessione tra l’immagine visiva e la parola, facilitando l’apprendimento e la memorizzazione.
Man mano che il bambino cresce il cofanetto delle parole può servire per inventarne altri giochini. Per esempio, potreste mostrare a vostro figlio le immagini delle schede, e chiedergli di dire cosa rappresentano. Potreste anche aiutarlo pronunciando le prime sillabe della parola cercata e lasciare che sia lui a terminarla.
Giochi Montessori per stimolare il linguaggio: scoprire l’intruso
Anche il gioco “Scoprire l’intruso” può rivelarsi molto utile per lo sviluppo del linguaggio e anche per stimolare l’attenzione. Per giocarci prendete una serie di oggetti o immagini che hanno una caratteristica in comune (ad esempio, possono essere tutti animali), e mescolateli con un oggetto o un’immagine che non appartiene al gruppo. Chiedete al vostro bambino di individuare l’intruso e spiegare cosa lo rende diverso dagli altri.
Giochi Montessori per stimolare il linguaggio: ricostruire la sequenza delle storie
E infine, l’ultimo gioco che vi propongo per stimolare il linguaggio dei vostri piccolini è quello di riordinare le storie. Per farlo servono diverse immagini rappresentanti diverse fasi di una storia. Potrebbero anche rappresentare un’azione quotidiana, come vestirsi, lavarsi, lavare i denti, ecc.
Chiedete al vostro bimbo di mettere le immagini in ordine e di raccontare a voce alta le storie che suggeriscono. Questo gioco, da proporre ai più grandicelli, è molto utile per imparare a utilizzare vocaboli e realizzare discorsi coerenti.
L’importanza delle parole per dar voce ai pensieri
Abbiamo visto alcuni modi che potete utilizzare per aiutare i vostri bambini ad appropriarsi delle parole, ma ne esistono tanti altri. In realtà potete approfittare di ogni momento passato con vostro figlio per stimolarlo a parlare man mano che cresce. Come? Semplicemente mostrandogli la grande varietà di nomi che caratterizzano il mondo che lo circonda. Fategli capire che un uccellino può chiamarsi passerotto indicandogli un passero quando lo vedete. Che tra i fiori possiamo distinguere le rose dai gerani, e che nel piatto non si mette solo la pappa, ma la pasta, le uova, le verdure, ecc.
Fate innamorare vostro figlio delle parole mostrandogli quanto possono essere speciali. Fategli capire che con esse si possono esprimere emozioni e sentimenti, siategli di esempio. Acquisire col tempo un vocabolario ampio e forbito gli servirà per dare più voce ai suoi pensieri e relazionarsi più facilmente con gli altri.
Ma non forzatelo mai. Lasciate che si appropri dei suoni e delle connessioni che con essi si creano con i tempi e i ritmi che preferisce. Sono sicura che se lo seguirete passo per passo un giorno rimarrete a bocca aperta esattamente come è successo a me quando mia figlia ha cominciato a scrivere le sue prime poesie facendomi commuovere come non mai.
A presto amici di Cherieswood.
Sonia