Ricordo ancora quanto da piccola avessi paura di scendere in cantina. Ogni volta che mio padre mi chiedeva di andare a prendere una bottiglia di vino, mi sentivo mancare. Arrivavo a quella porta con le gambe che tremavano. Accendevo la luce e aspettavo un po’ sulla soglia, non so neanche io bene cosa. Poi prendevo fiato e, trattenendolo, di corsa acchiappavo la prima bottiglia che capitava e mi chiudevo la porta alle spalle. Solo allora ricominciavo a respirare.
Col tempo questa paura l’ho superata, ma ricordo bene quanto fosse forte. Per questo non ho mai sottovalutato né sminuito o ridicolizzato le paure di mia figlia.
Tuttavia, non è semplice gestire la paura nei bambini. Davanti ai loro occhi sgranati e alle loro lacrime spesso noi genitori ci sentiamo impotenti. Come possiamo intervenire?
Oggi proveremo a rispondere a questa domanda e vedremo anche quali suggerimenti possiamo trarre dal metodo Montessori per aiutare i nostri figli a gestire le loro paure.
Paura e bambini
La paura è la compagna di viaggio di ogni essere umano. È un istinto innato, che si manifesta in situazioni che riteniamo pericolose, anche inconsciamente. Grazie alla paura l’uomo è sopravvissuto fino ad oggi. adottando i giusti comportamenti per proteggere la propria incolumità.
È, quindi, un’emozione primaria preziosissima, presente sin dalla nascita, ed è assolutamente normale che i bambini la sperimentino. Non vediamola come qualcosa di negativo o da demonizzare. Come tutte le altre emozioni va affrontata e rielaborata. Si trasforma in un problema solo nel momento in cui impedisce al bambino di vivere con serenità la sua quotidianità.
Importanza delle paure nei bambini
Anche se vi sembrerà strano le paure nei bambini sono necessarie per aiutarli a crescere.
Per Maria Montessori non sono altro che reazione naturali dei più piccoli, che si mettono in atto davanti alla mancanza di comprensione o di controllo di una situazione. Come tali le ritiene importantissime per l’apprendimento e per sviluppare l’autonomia. Grazie ad esse, infatti, i bimbi trovano la forza per superare gli ostacoli e acquisire maggiore fiducia in sé stessi e nel mondo che li circonda.
Evolvono nel tempo, nel senso che, man mano che il bimbo cresce, a quelle superate se ne sostituiscono altre tipiche dell’età. La paura del primo giorno di scuola è una delle più comuni, per esempio, o quella di non piacere agli altri. Se dovessi anche solo elencarle tutte in un solo articolo diventerebbe dispersivo. Per questo vi invito a scrivermi nel caso vogliate indagare su qualcosa di specifico.
Ora io mi concentrerò principalmente sulle paure più comuni che i bimbi affrontano nei primi anni di età e su come si manifestano.
Paure nei bambini nei primi anni di età
Quante volte vi è capitato di vedere un bebè sgranare gli occhi davanti a un rumore molto forte? O di sentirlo piangere quando viene allontanato dalla mamma?
Le paure associate a cambiamenti improvvisi o alla perdita del contatto con il genitore sono innate nei più piccoli e si manifestano sin dal primo mese di vita del neonato.
Nel secondo semestre di vita ad esse si sostituiscono la paura degli estranei e l’ansia da separazione. Il bambino si rende conto che esistono altre persone oltre ai suoi familiari ma non sa se fidarsi. E capisce anche che mamma e papà non sono un tutt’uno con lui, ma esseri a sé. Proverà angoscia ogni volta che li vedrà andar via perché per lui esiste solo ciò che i suoi occhietti osservano.
Una volta che imparerà a muoversi autonomamente e a sviluppare la sua immaginazione cominceranno a nascere paure meno concrete. Sono tipiche quella dei mostri, delle streghe, del buio. Bisogna indagare per cercare di capire da cosa scaturiscono, ma farlo con pazienza e discrezione. Solo il vostro piccolino vi potrà fornire la chiave per entrare nei suoi pensieri. Sta a voi guadagnarvela. È importante impariate a farlo fin da subito. Solo così avrete l’opportunità di poter stare vicino ai vostri figli nei momenti in cui le paure diventeranno molto più complicate da gestire, come nella fase adolescenziale.
Come si manifestano le paure nei bambini
Uno dei segni tipici con cui i più piccini manifestano la paura è il pianto, a volte associato a tremori e pallore. Altri bambini urlano o sembrano pietrificati, altri si nascondono o scappano.
Ma non sempre è così facile percepire quando un bimbo è impaurito. Molte volte è un cambiamento del loro atteggiamento a fare da spia ad una paura nascosta. Per esempio, potrebbero non voler restare da soli, non dormire nel loro lettino o soffrire di insonnia. Oppure potrebbero diventare improvvisamente scontrosi o irritabili, farsi la pipì addosso o stare costantemente attaccati a mamma o papà.
Se notate che le giornate di vostro figlio non scorrono più serene fatevi qualche domanda. Indagate sul suo comportamento anomalo e, se non trovate nulla a cui imputarlo, cercate di capire se c’è qualcosa che lo spaventa.
Come aiutare i nostri figli a gestire la paura
E arriviamo al nocciolo della questione: come possiamo aiutare i nostri figli a gestire le loro paure?
Facciamoci guidare dalla filosofia Montessori per trovare la risposta a questa domanda. Vediamo quali sono i comportamenti che un genitore deve mettere in atto per aiutare il proprio bambino ad affrontare i suoi momenti di terrore.
Ascoltare, osservare, parlare: ecco come calmare le paure nei bambini
La prima cosa da fare quando vostro figlio ha paura è capire il perché. Fondamentale è, quindi, parlare con lui o osservarlo nel caso non riesca a spiccicare parola. Come ho accennato sopra, i bambini manifestano le paure in maniere a volte impensabili, bisogna imparare a capirli. E una volta compreso il motivo che li spaventa parlatene senza sminuirlo. Dategli il vostro supporto emotivo e fategli capire che ha la forza per affrontare i suoi “mostri”. Sentire mamma o papà vicino aiuterà il bambino a tranquillizzarsi.
Rispettare i tempi del bambino
Non tutti i bambini sono uguali. Questo significa che anche il modo che hanno di confrontarsi con le paure può essere diverso. Non spingiamo mai nostro figlio ad affrontarle se non si sente pronto. Si corre il rischio che quella paura si trasformi in incubo. Costringendolo a guardare negli occhi il suo nemico si somma al terrore l’ansia di sentirsi inadeguato. E deludere mamma e papà per lui sarà davvero pesante.
Mai utilizzare frasi come “Non fare il fifone” o “Guarda Marco com’è coraggioso” o ancora “Sei grande per…”. Il bambino si sentirà ancora più avvilito. Per non deludervi potrebbe far finta di ignorare i suoi demoni davanti a voi se non si sente pronto a combatterli. Reprimere le proprie paure, rifugiarsi nel silenzio per non essere giudicato o per non preoccuparvi non lo aiuterà a vincerle.
Raccontate le vostre esperienze per gestire le paure nei bambini
Un bambino che ha paura spesso si sente inadeguato, ancor più se viene additato come fifone dai suoi compagnetti.
Sta a voi fargli comprendere che le paure fanno parte della vita. Spiegategli che tutti abbiamo paura di qualcosa, anche quei bambini che davanti a lui si mostrano tanto coraggiosi.
Per dargli una prova di questo raccontategli una delle vostre paure di infanzia. Ditegli anche come l’avete superata specificando, però, che ognuno deve trovare la propria strada per farlo. Sapere che anche voi, i suoi eroi, avete avuto paura di qualcosa lo tirerà su di morale.
Paure e bambini: evitate le eccessive rassicurazioni
Evitate di rassicurare troppo il bambino nel caso tema qualcosa. Se a questa cosa date troppo peso il bimbo capirà che veramente deve averne paura. Invece parlatene con calma, affrontate il problema gradualmente, insieme.
Per fargli vincere la paura degli animali domestici, per esempio, non costringetelo ad accarezzarli. Invece recatevi a casa di un vostro amico o conoscente che ha un cagnolino o un gattino. Portatevi dietro vostro figlio e lasciate che vi veda giocare con loro. Magari non si avvicinerà, ma capirà che sanno essere molto affettuosi.
Se invece è il buio che teme, e che magari gli impedisce di dormire serenamente tutta la notte, affrontatelo insieme, mano nella mano. Oppure mettete delle lucine soffuse nella sua cameretta e trasformate la semioscurità in un gioco divertente, una sorta di caccia al tesoro alla cieca.
Per fargli vincere l’ansia da separazione, invece, spiegategli il perché state uscendo e che presto tornerete da lui. Lentamente capirà che non lo state abbandonando come potrebbe sembrare. E quando rientrate a casa correte ad abbracciarlo: lo farete felice.
Storie che trasmettono messaggi positivi per gestire le paure nei bambini
Le favole sono amiche dei bambini e possono essere utilizzate anche per aiutarli a vincere le paure. Quando mia figlia era piccola ero solita acquistare mensilmente un giornalino molto ben fatto a parer mio. Si chiamava Focus Pico, non so se lo stampino ancora. Al suo interno, oltre a giochini vari, vi erano anche piccole storielle e filastrocche che aiutavano i bambini a superare le loro paure. Mi ricordo sempre quella che aveva un piccolo mostriciattolo come protagonista. Viveva nel buio e si sentiva solo esattamente come il bimbo che tanto aveva paura di lui. Alla fine tra i due nasceva una bellissima amicizia che faceva tanto felice la mia Aurora.
Favolette come questa sono ben accolte dai bimbi. Grazie ad esse si sentono capiti e accettati. Mettendo in evidenza le loro problematiche li aiutano a ridimensionarle, a superare le paure ad esse legate e a sentirsi meno soli.
Paura e bambini: come non far nascere le paure nei bambini
Oltre che a gestire quelle presenti è molto importante anche evitare di far nascere paure nei nostri figli con i nostri comportamenti. E allora vediamo quali cose non devono mai essere fatte per farli vivere serenamente.
Non siate iperprotettivi
Essere iperprotettivi non aiuta il bambino a superare le sue paure, anzi ne fa nascere anche di più. Continuando a dirgli di stare attento, di coprirsi bene perché altrimenti si ammala, di non correre perché potrebbe cadere, ecc., non si fa altro che aumentare la sua insicurezza.
Un bambino non sicuro di sé e delle proprie capacità avrà sempre tante paure da superare, in primis quella di sbagliare. E, come Maria Montessori ci insegna, l’errore è fondamentale per crescere.
Sostituite le vostre raccomandazioni con le spiegazioni e il ragionamento. Lasciate che si muova liberamente in casa, magari premurandovi di togliere tutto ciò che potrebbe risultare pericoloso se è troppo piccolo. E se cade? Pazienza, imparerà a rialzarsi.
Evitate di riversare le vostre ansie sui vostri figli
Altra cosa importante per non far nascere paure nei bambini è quella di evitare di parlare delle nostre davanti a loro. I bambini sono come spugne, assorbono tutto, anche le nostre preoccupazioni.
Quando Aurora era piccola io ho passato un brutto periodo. Un problema fisico, che poi si è rivelato una sciocchezza, mi ha tenuta in ansia per anni.
In casa se ne parlava spesso senza pensare che ci fossero orecchiette che captavano tutto anche se sembravano distratte. Con la crescita ho notato che Aurora si comportava in maniera anomala ogni volta che si ammalava. Ci ho messo un po’ per capire che aveva sviluppato una vera e propria fobia per le malattie. Ci sono voluti molti anni per fargliela rielaborare, ma ancora oggi non l’ha superata del tutto.
Evitate, quindi, se riuscite, di mettere in evidenza le vostre ansie. Cercate di affrontarle con tranquillità, almeno in presenza dei bambini. Solo così non le trasmetterete ai vostri figli.
E un’altra cosa, spegnete la TV, soprattutto all’ora di pranzo e cena. Avranno modo di sentire parlare di terremoti, incidenti, furti, catastrofi naturali, ecc. quando cresceranno. Per il momento lasciateli sorridere.
Non istigate mai paure nei bambini per farli stare buoni
A volte capita che i bambini vengano minacciati per ottenere da loro ciò che si vuole. Quando io ero piccola era la prassi. Si utilizzavano metodi che farebbero inorridire Maria Montessori per evitare che i più piccini si comportassero male. Venivano tirati in ballo streghe, fantasmi, animali raccapriccianti di ogni genere che poi andavano a popolare gli incubi dei bimbi più sensibili.
Mia nonna, per esempio, quando noi nipoti eravamo a casa sua, per non sentire troppo chiasso ci minacciava di chiamare Mommotti. Non ho mai capito chi fosse questo Mommotti. Non aveva caratteristiche fisiche ben definite, si sapeva solo che era un mostro. Uno dei miei cugini sbiancava quando lo sentiva nominare, si accovacciava in un angolo e non si muoveva più. A me, invece, Mommotti era simpatico, per sfortuna di mia nonna e fortuna mia, così come tutti i mostriciattoli.
Però la reazione di mio cugino mi è sempre rimasta impressa. Mi chiedo se la sua insicurezza di oggi sia dovuta a quei metodi poco felici. Sicuramente incutendo terrore non si fanno crescere bambini autonomi e sicuri di sé come Maria Montessori vorrebbe. Pensateci bene prima di mettere in atto minacce di questa portata. Ingabbiare un bimbo in prigioni mentali è quanto di peggio si possa fare.
E se la paura non passa?
Se vi rendete conto che il vostro bambino non riesce a gestire le sue paure e che portano grossi problemi alla sua quotidianità, fatevi aiutare da un professionista.
Parlandone con chi di dovere potrete, se non altro, capire se le vostre preoccupazioni sono eccessive o se veramente è il caso di intervenire in qualche modo. In ogni caso non smettete mai e poi mai di parlare col vostro bambino. Fategli capire che voi ci siete e ci sarete sempre, qualunque siano i suoi timori. Solo questo basterà per renderlo più sicuro di sé.
Sonia