Alla fine di Ottobre 2021, circa nove mesi fa, ero finalmente pronta a schiacciare il tasto “live” per mandare online il mio sito e iniziare l’avventura Cherieswood! Oggi mettiamo da parte per un attimo i nuovi prodotti e i miei suggerimenti e ci concentriamo su quanto accaduto nei primi 9 mesi di vita di Cherieswood. Cosa è successo ma soprattutto cosa è andato bene, cosa male e quali sono state le sfide più difficili.
Prima di tutto, se siete finiti su questa pagina per caso, fammi dire qualcosa su Cherieswood: siamo un brand Italiano specializzato nella produzione di giocattoli in legno per bambini. Disegniamo, progettiamo e costruiamo giocattoli fatti interamente di legno seguendo la filosofia del metodo Montessori. Sono giocattoli che hanno lo scopo di insegnare ai bambini qualcosa e aiutarli a fargli scoprire il mondo intorno a loro, sin da tenera età. Abbiamo già raccontato la nostra storia nel sito, ma se siete del tutto nuovi a Cherieswood o state guardando un nostro prodotto, io vi consiglio di leggerla.
Ho deciso di dividere questo articolo in 3 parti per essere certa che ognuna possa rimanere interessante e non troppo lunga. Il mio obiettivo è duplice: da una parte voglio condividere errori e successi che possono servire ad altri imprenditori e dall’altra vorrei rendere i nostri clienti partecipi della nostra evoluzione, mostrando il dietro le quinte di questa azienda!
Dovrei buttarmi e iniziare? Voglio davvero creare un’azienda?
L’idea di Cherieswood nasce con la necessità di creare un regalo personalizzato per la figlia della mia migliore amica. Avevo mai pensato di creare un’azienda prima di allora? Certo che no! Anche se ho studiato ingegneria gestionale, ho speso i primi 10 anni della mia carriera lavorativa immaginandomi un giorno diventare una manager affermata con un team in continua espansione e con clienti da seguire. E in verità è un po’ quanto ho fatto fino a prima di iniziare questa avventura, l’ho fatto per otto anni fino a quando non ho più trovato la stessa passione e voglia di un tempo. Un mix di clienti molto difficili e il mio desiderio di creare qualcosa di nuovo continuavano a farmi immaginare un futuro diverso, magari anche distante da una scrivania.
L’idea di costruire un’azienda da zero mi spaventava. Anche se i miei genitori avevano avuto simili esperienze in passato, avevano sempre vissuto la loro vita da imprenditori come un viaggio sulle montagne russe. In più, la cultura Italiana non aiuta, con il suo pensiero conservativo e sempre prudente, nonostante in Italia siano stati creati alcuni dei brands più di successo al mondo (Luxottica per citarne uno). Lasciare il famoso posto fisso è ancora una decisione importantissima che molti di noi fanno solo nel corso di anni, e non sempre nemmeno ci riescono.
Ovviamente prima di buttarmi testa e piedi in Cherieswood avevo provato a cercare delle posizioni lavorative più stimolanti. Purtroppo niente mi faceva davvero emozionare quanto l’idea di costruire qualcosa di mio e dopo qualche mese di colloqui e costante ricerca, avevo ormai deciso che non avrei trovato un altro lavoro.
Aprile 2021 era passato velocemente e io ero costantemente immersa nei pensieri sul futuro ma c’era anche una buona notizia: avevo deciso che avrei costruito Cherieswood (il nome viene dal mio nickname Cherie) e la avrei provata a trasformare in un’azienda specializzata in giocattoli di legno per bambini.
Come sono arrivata all’idea di Cherieswood? Ho sempre apprezzato il legno e l’idea di imparare a lavorarlo e usarlo mi stuzzicava da tempo. Ad inizio 2021 ero riuscita a frequentare un corso per imparare a lavorare il legno e avevo immediatamente capito quanto mi piacesse quell’attività.
Gli inizi di Cherieswood o come prepararsi ad andare online
A Giugno 2021 avevo fatto una decisione definitiva: mi sarei licenziata dal mio lavoro full-time in una grande azienda di consulenza italiana per iniziare a costruire Cherieswood. In pochi giorni avevo chiesto un meeting al mio manager e comunicato la mia decisione. Da allora non ho mai guardato indietro e rimpianto quella decisione: potrei definirlo già un bel traguardo. Certo, come ogni decisione di questo tipo, mi terrorizzava solo l’idea ma poi con il passare delle settimane avevo iniziato a lavorare sulle prime cose importanti e in poco tempo mi trovai ad Agosto 2021 con le giornate piene di attività da portare avanti! La mia idea è sempre stata quella di costruire Cherieswood come un brand globale con solide radici in Italia, dove voglio continuare a disegnare e realizzare i nostri prodotti. Tra le altre cose avevo iniziato a parlare con diversi commercialisti e avevo finalmente fatto la prima mossa e creato Cherieswood! Bene, ora mancava qualcosa di fondamentale: un sito web!
Il mese di Agosto era stato totalmente dedicato a costruire il nostro sito: con l’aiuto del mio ragazzo avevamo speso giorni a scrivere il copy delle nostre pagine con l’intento di comunicare al meglio la nostra vision e i nostri prodotti. Ancora più importante per me era riuscire a spiegare perché Cherieswood sarebbe stata un brand diverso da altri. Avevo speso diverso tempo ad immaginare quali sarebbero state le cose distintive per noi, e avevo preso ispirazione da tanti altri brand oltre che dalla filosofia di Maria Montessori.
I primi prototipi di giocattoli in legno
Mentre lavoravamo sul sito, avevo iniziato ad “investire” (un modo come un altro per dirla per farti sentire meglio quando stai spendendo un sacco di soldi e non sai ancora come ne farai!) nell’acquisto di alcuni tools per il mio laboratorio e al contempo a costruire le prime palestrine per bambino in modo da creare una scorta iniziale per potenziali clienti. Fino ad allora avevo solo costruito dei prototipi e non avevo davvero pensato a come costruire diversi modelli ogni giorno: l’inizio era stato un po’ difficile e mio padre è sicuramente stato di aiuto nel lavorare con me per strutturare e ingegnerizzare il processo di produzione. Il punto fondamentale per noi era mantenere una qualità elevata pur scalando la produzione.
La mia esperienza fino ad ora era stata fatta solo di prodotti digitali e tutto alla fine si riconduceva ad una email, una presentazione o ad un sito. Qui dovevo imparare come costruire cose fisiche! tutta un’altra storia! Il primo segno che tutto sarebbe stato diverso lo avevo avuto con la selezione dei materiali da utilizzare per Cherieswood: dovevo visitare i fornitori di persona, far loro decine di domande e provare a capire quali certificazioni supportassero (ogni materiale può avere diversi tipi di certificazioni) per infine cercare di negoziare il miglior prezzo possibile per questi materiali! Alla fine ho deciso di lavorare con un cerchio ristretto di fornitori per il legno, per il feltro e i vari accessori. Oggi dopo nove mesi lavoro ancora con la maggior parte di loro e ne ho introdotti di nuovi per lanciare prodotti come la busy board.
Mentre passavo le mie mattine a costruire e sperimentare con il legno nel nostro laboratorio, il resto del giorno se ne andava con un mix di tante attività tra cui anche pensare al posizionamento che volevo dare a Cherieswood. Volevo costruire qualcosa di veramente unico e distintivo ma allo stesso tempo volevo un brand che rappresentasse al meglio il made in Italy. Dovevo certamente usare l’Inglese come nostra lingua principale e quello mi avrebbe dato modo di provare a vendere i nostri prodotti anche negli Stati Uniti!
Certificare la palestrina per bambini: un processo infinito!
Alla fine di Agosto 2021 il sito era praticamente pronto. Avevamo la maggior parte delle pagine scritte (e tradotte in Inglese) e stavo iniziando a lavorare con Jennifer (la nostra website consultant, che vi consiglio fortemente!) per iniziare la costruzione del sito nei primi giorni di Settembre.
Prima di mandare online il sito e vendere la prima palestrina mancava uno step importante quanto difficile: certificare il nostro prodotto ed ottenere il famoso marchio CE!
Inizialmente avevo pensato di poter seguire le linee guida dell’Unione Europea e ottenere il marchio CE eseguendo i test e poi procedendo all’autocertificazione. Dopo due settimane a leggere (e rileggere!) la guida mi era chiarissimo che da sola non ce la potevo fare: molte linee guida non erano chiare e non si trattava di un processo fatto per essere semplice e veloce! Mi ero fatta convincere dal fatto che la certificazione per il marchio CE fosse appunto una auto certificazione (ebbene sí, è una sorta dichiarazione di conformità ai regolamenti del produttore), ma la realtà è che anche eseguire i test richiede conoscenze e macchinari (soprattutto per la parte chimica!) che non sono certo a disposizione di tutti. Anche per il mercato americano ci sono simili certificazioni e simili sfide, in quel caso però la conformità avviene solo tramite test effettuati da un ente terzo (quindi non è un auto-certificazione).
Dopo aver capito che da sola non sarei andata da nessuna parte, avevo iniziato a cercare aziende online che potessero aiutarmi. L’intenzione era quella di certificare la palestrina Cherieswood sia per il mercato europeo sia per quello americano. Dopo tante(issime!) chiamate, ho scelto di lavorare con UL.com, una multinazionale con sede anche in Italia, specializzata nel test di giocattoli sia a livello meccanico sia chimico. Ad essere sinceri anche con un’azienda di questa portata il processo di certificazione non e’ una passeggiata: dopo quasi 2 mesi di test, email e nuovi test (la nostra struttura iniziale non era compliant con alcune richieste), la nostra palestrina per bambini era finalmente certificata CE per il mercato Europeo e certificata per quello americano! Consiglio: non sottovalutate questo passaggio se state costruendo qualcosa per bambini, richiede tantissimo tempo e difficilmente riuscirete a farlo da soli. Ancora più importante: dovreste fare delle scelte difficili rispetto al vostro prodotto, le certificazioni sono molto precise e spesso anche soluzioni che apparentemente non hanno pericoli o controindicazioni vanno modificate.
Foto prodotti: non sempre l’iPhone è la giusta soluzione!
Ottobre bussava alla porta e mentre passavo le mie giornate diventando una esperta di certificazioni europee e americane, avevo un pensiero ulteriore a cui dare retta: come faccio le foto dei prodotti?
Fino ad allora avevo risolto il problema foto semplicemente usando il mio iPhone per inquadrare la palestrina da ogni potenziale angolatura! E onestamente: non stava andando bene! Io pensavo di essere una buona fotografa ma i risultati non dicevano lo stesso, oltre al fatto che trovare degli spazi “professionali” per gli scatti non era facile. Alla fine ho aperto Google e ho iniziato a cercare un bravo fotografo. Un piccolo investimento che tuttavia ha totalmente cambiato il risultato finale per le foto della palestrina. Ecco alcune delle prime foto fatte:
E una volta fatte le foto…
Cosa mancava ancora? Un sacco di altre cose. Ma soprattutto, fino a quel momento avevo speso qualche migliaio di Euro e ancora non avevo venduto nulla….vi racconto di più nel prossimi articolo!